La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Comune si scusa dopo 40 anni

di Francesco Pirisi
Il Comune si scusa dopo 40 anni

In Consiglio pubblica ammenda della giunta per un esproprio illegittimo che risale agli anni ottanta

19 giugno 2021
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NUORO. Il Comune occupa in modo illegittimo un’area urbana e 40 anni dopo chiede scusa al cittadino. Tutto ciò è stato riconosciuto ieri mattina in consiglio comunale, al principio di una deliberazione che ufficializza l’accordo tra le due parti. L’ente diventa il regolare proprietario del terreno, e Martino Poggiu, vittima dell’abuso amministrativo, come contropartita riceve un’area attigua, di 580 metri. Ci sono anche 14mila euro di differenza di valore (da 130mila a 116mila) tra i due terreni, a vantaggio del privato, che però ha scelto di rinunciarvi. L’assessora del Patrimonio, Rachele Piras: «Porgo grandi e sentite scuse al signor Poggiu. Nonostante il danno subito – ha aggiunto Piras – ha aderito alla transazione, evitando un lungo iter giudiziario».

La vicenda è del 1982. L’amministrazione del tempo fa un atto di imperio e s’impossessa dell’area, con il metodo dell’occupazione per pubblica utilità, ma senza adottare un provvedimento di esproprio, con relativo indennizzo. Poco male, sembrerebbe sia stato il ragionamento dei responsabili dell’ente municipale, in una stagione in cui quel tipo di azioni si susseguivano. Dopo qualche tempo in quella proprietà passa la via Colombo, nella zona “Badu ‘e Carros”. Tre anni fa la svolta. Il privato è pronto alla transazione, affinché sia riconosciuto e indennizzato il proprio diritto. C’è la stessa volontà dell’amministrazione. La conclusione è soddisfacente per entrambi. Martino Poggiu incassa la nuova area fabbricabile e anche le scuse. L’assessora Piras, per la verità, avrebbe voluto anche accorciare i tempi della transazione: «Tre anni di durata – ha accusato – sono troppi, perché si sono trasformati in altri disagi per il privato. Non c’è giustificazione, nel campo dei dirigenti, degli uffici».

Chiuso il punto, l’assemblea ha continuato a discutere di aree comunali. Questa volta quelle dei piani di zona, realizzati a partire dagli anni ’60, per l’edilizia economica e popolare. Da ieri è in vigore la disciplina comunale che consente ai titolari di trasformare la concessione sulla superficie, del terreno o dell’appartamento, in diritto di proprietà. Il prezzo di riscatto è del 60 per cento rispetto al valore venale del bene. L’amministrazione si è basata sulla legge del 1998. L’assessore dell’Urbanistica, Fabrizio Beccu: «Colmiamo oggi un vuoto di 23 anni. In questo modo – ha sottolineato Beccu – si dà la possibilità al cittadino di garantirsi la proprietà piena dell’immobile e al comune di incamerare delle somme che torneranno utili nell’attività amministrativa. Tanto più che alcune concessioni non tarderanno a scadere e, quindi, si arriverà in tempo utile a definire il passaggio dalla concessione alla proprietà». Nel voto che ha sancito l’approvazione della delibera, c’è stata la defezione del consigliere di maggioranza, Emilio Zola, di Ripensiamo Nuoro: «Pur convinto dell’importanza dell’atto – ha spiegato – il mio voto sarà contrario. La legge – ha spiegato – prevede che il prezzo del valore venale possa essere ridotto sino al 50 per cento. Possibilità – ha accusato Zola – che non si è voluta adottare. In questo modo, sarà sempre il cittadino a dovere pagare i costi di precedenti atti pregiudizievoli per il Comune».

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