La Nuova Sardegna

Nuoro

UN CENTRO TELEMATICO A CASA SATTA

La vicenda della casa Sebastiano Satta ha generato fraintendimenti spiacevoli nella misura in cui tutti gli attori erano comunque mossi da intenti sicuramente lodevoli. Il circolo culturale Peppino...

19 giugno 2021
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La vicenda della casa Sebastiano Satta ha generato fraintendimenti spiacevoli nella misura in cui tutti gli attori erano comunque mossi da intenti sicuramente lodevoli. Il circolo culturale Peppino Catte, nella sua originaria vocazione di strenue difensore degli aspetti culturale della vita pubblica, in senso lato vede nella destinazione d’uso della casa Satta, un ulteriore affievolimento della memoria del poeta. Riconosciamo il diritto dell’amministrazione comunale di assolvere alla sua funzione di rendere la città più fruibile, nel pieno rispetto del bene comune, in tutta autonomia, cercando anche di dare un’impronta di buon governo a tutto il suo operato. Nella fattispecie però vogliamo lanciare un grido di dolore nel constatare che il simbolo della presenza del Vate, possa essere oggetto di una operazione mercantilistica. Si tratterebbe di un ennesimo colpo di spugna alla memoria della città. È superfluo ricordare all’amministrazione che la valorizzazione delle figure che hanno reso grande Nuoro, in tutti gli ambiti di cui si può fregiare, è primo dovere di qualunque sindaco. Rilanciare la casa con la sua piazza è un dovere in onore alla memoria storica e alla identità della città. Per le vicissitudini patite dall’edificio non si può certo ipotizzare una vocazione museale come quella di Grazia Deledda. Tuttavia la ristrutturazione in chiave moderna, si sposerebbe perfettamente con una fruizione altrettanto moderna, quasi avveniristica, quale la lettura e lo studio di libri e ambiti culturali, che la biblioteca Satta già possiede in particolare con i suoi pc e altri dispositivi in rete. Si tratta di un vero e proprio centro telematico di cultura locale e regionale, con sistemi di lettura tridimensionale, capace di rilanciare l’interesse dei nostri giovani al sapere al conoscere oltreché, perché no, un vero data base culturale della nostra città.

Antonio Cavada

Circolo culturale

“Peppino Catte”



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