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Nuoro

«L’economia ripartirà da Lula»

«L’economia ripartirà da Lula»

Grandi attese dal progetto Einstein telescope. Talanas (Infrastrutture): l’impatto sarà enorme

20 giugno 2021
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LULA. «L’Einstein telescope avrà un rilevante impatto economico e sociale e riguarderà principalmente le aziende dell’edilizia, della meccanica, studi tecnici ingegneristici, geologici, sicurezza e manutenzione, impianti tecnologici e software, trasporti, rivendita al dettaglio ed ingrosso, ospitalità e ristorazione». Il consigliere regionale Giuseppe Talanas (Forza Italia), presidente della Commissione regionale Infrastrutture è sicuro dei benefici che l’Enstein telescope porterà a Lula e dintorni, e non solo. «Ospiterà un target di forza lavoro altamente qualificato, soprattutto ricercatori, che lavoreranno nel laboratorio e vivranno in loco. Una comunità scientifica internazionale, che comprenderà tanto personale stabile che flussi regolari di ricercatori in visita. Darà inoltre impulso per creare le migliori condizioni possibili in termini infrastrutturali» rimarca ancora il consigliere Talanas. Che parla anche di «potenziamento strade, aeroporti, porti; connessione in fibra; sostegno per la creazione di servizi di ospitalità e ristorazione; sostegno per la nascita di distretti industriali sulle tematiche di interesse e per favorire l’insediamento di industrie legate alla costruzione e alla manutenzione degli apparati».

È il futuro che attende il territorio intorno alle miniere de Sos Enattos di Lula, e che in parte comprende anche i comuni di Bitti e Onanì, candidato a ospitare l’Einstein telescope, la più grande e avanzata infrastruttura di ricerca del nostro continente, un progetto della Comunità europea sostenuto dal ministero dell’Università e ricerca, Regione Sardegna, Istituti nazionali di Fisica nucleare, di Astrofisica, di Geofisica e vulcanologia, Università di Cagliari e Sassari. Scruterà all’intero dell’universo conosciuto tramite le onde gravitazionali, dando inizio all’era dell’astronomia multimessaggera. È costituito principalmente da tre tunnel, un enorme triangolo equilatero di circa 10 km di lato, scavati a circa 200 metri di profondità, dove degli interferometri laser rileveranno il passaggio di un’onda gravitazionale attraverso una precisa misura di vibrazione e di variazione di distanza. Ai suoi vertici diverse caverne ospiteranno le torri di filtraggio sismico, apparati ottici e sistemi criogenici, mentre lungo i tunnel si propagherà la luce laser dei sei interferometri in tubi a vuoto, realizzando la più grande struttura sottovuota del pianeta. Il finanziamento esplicito richiesto al Pnnr-Piano nazionale di ripresa e resilienza è di 27 milioni di euro per l’ampliamento del laboratorio SarGrav in sotterranea, sondaggio preliminare, realizzazione delle opere secondarie, dei laboratori di superficie e di alcune delle opere civili, mentre il costo complessivo dell’opera è di 1 miliardo e 700 milioni di euro. Il progetto Einstein telescope genererà un flusso di domanda di beni e servizi ad alto contenuto tecnologico, con risvolti positivi nei processi di implementazione d’impresa in settori ad alta produttività. Si stima un volume d’affari di 70 milioni all’anno e coinvolgerà principalmente aziende sarde.

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