La Nuova Sardegna

Nuoro

Sfruttamento della prostituzione, in aula i testi dell’accusa

Sfruttamento della prostituzione, in aula i testi dell’accusa

NUORO. L’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ieri davanti al collegio presieduto da Luisa Rosetti sono stati sentiti due testi del processo a carico di Carmen Gomez,...

24 giugno 2021
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NUORO. L’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ieri davanti al collegio presieduto da Luisa Rosetti sono stati sentiti due testi del processo a carico di Carmen Gomez, colombiana, difesa dall’avvocato Lara Sini, sostituto processuale. Stando all’accusa la donna aveva preso in affitto in città un appartamento, in via Donatori del sangue, per trasformarlo in una vera e propria casa d’appuntamento. L’inchiesta legata a un’altra un’indagine, era partita a seguito delle lamentele dei vicini di casa e dopo un’inserzione sul quotidiano La Nuova Sardegna. «Nel 2009 eravamo intervenuti nell’abitazione e avevamo identificato delle cittadine colombiane e perquisito la casa, dove avevamo trovato profilattici, dei cellulari, un’agendina di colore rosso – ha detto il maresciallo rispondendo alle domande del pubblico ministero –. C’erano anche quotidiano alla pagina 43 negli annunci economici ne era comparso uno che pubblicizzava la casa d’appuntamento. Avevamo sentito diverse persone e in base alle informazioni ottenute anche dal titolare dell’appartamento avevamo ricavato i dati relativi al contratto di affitto a nome di Carmen Gomez. Quella attività – ha detto il teste – era legata a una già in essere. Avevamo trovato due ragazze tutte colombiane». Nel corso delle perquisizioni – ha chiesto la difesa – avete mai trovato la Gomez? «No ha risposto il teste – la Gomez io non l’ho mai vista». È seguita la deposizione di un altro carabiniere che aveva svolto attività d’indagine. «Sapevamo che la Gomez era una prostituta. Nel corso di una perquisizione avevamo trovato dei soldi che erano destinati all’affitto e su un tavolo, nella stanza al piano terra, c’erano preservativi e oggetti vari». Prossima udienza il 10 novembre.

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