La Nuova Sardegna

USSASSAI. A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, un medico di base (titolare) è pronto ad aprire l’ambulatorio ad Ussassai e restituire agli abitanti il diritto all’assistenza sanitaria. Dopo anni di attesa e lotte di popolo, il paesino potrà contare sull’importante figura sanitaria: si tratta dell’attuale titolare della guardia medica di Seui, Nino Masia, che, nella graduatoria regionale, tra le oltre cento sedi del territorio isolano vacanti ha scelto come assegnazione proprio Ussassai. La vicenda sembra destinata al lieto fine ma c’è ancora un piccolo ostacolo da superare. Il medico ha infatti novanta giorni di tempo per perfezionare il contratto. Tutti, in paese sperano che non ci sia un ripensamento. Per questa ragione il primo a mantenersi cauto è il sindaco, Francesco Usai, che sin dai primi giorni del suo mandato ha denunciato la mancanza dell’essenziale servizio sanitario. «Ho avuto questa buona notizia ma – dice il primo cittadino – finché non vedo il medico in paese e l’ambulatorio aperto non ci credo». Tutto lascia ben sperare per la piccola comunità che dal 2018 attende un professionista che si faccia carico delle cinquecento anime. La mobilitazione, caratterizzata in passato da clamorose forme di protesta come lo sciopero dello screening regionale anti Covid 19 “Sardi e sicuri”, in ogni caso prosegue. «Io, comunque il 30 giugno sarò a Cagliari – conclude Usai – per protestare con i miei colleghi orfani di medico di base in nome del diritto alla salute». Risolto il caso di Ussassai rimane quello di Seui. Ed ancora rimane sul tavolo la carenza di professionisti per coprire i turni negli undici punti di guardia medica distribuiti sul territorio ogliastrino. Qualcosa potrebbe smuoversi dopo il 15 luglio, dopo i test d'ingresso per le scuole di specializzazione, giacché molti dei giovani medici sono impegnati nella preparazione della prova.