La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, a rischio tagli il punto antincendio

di Alessandra Porcu
Macomer, a rischio tagli il punto antincendio

Allarme smantellamento per la postazione Forestas del monte Sant’Antonio  Il sindaco Succu: «Ho chiesto conto alla Regione e scritto anche al prefetto»

26 giugno 2021
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MACOMER. Il punto antincendio di Forestas con sede a Macomer, nel Monte di Sant’Antonio, potrebbe essere a rischio smantellamento. Il condizionale è più che mai d’obbligo visto e considerato che, a oggi, all’amministrazione comunale non è arrivata nessuna nota ufficiale che possa confermare o smentire questa eventualità. «Le segnalazioni – spiega il sindaco, Antonio Succu – ci sono arrivate, in via informale, da diversi cittadini allarmati per il vasto rogo divampato lo scorso 24 giugno nella periferia di Borore. Proprio in quel frangente si è avuta contezza della mancata attività del nostro presidio. Trattandosi di una questione molto seria – prosegue Succu – ho deciso, insieme all’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Rubattu, e a quello del Patrimonio boschivo, Mariano Cadoni, di chiedere conto direttamente alla Regione. Spero che nel più breve tempo possibile, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, il commissario straordinario di Forestas, Giovanni Caria, e il prefetto di Nuoro, Luca Rotondi, rispondano alla nostra missiva fornendoci, come auspico, delle rassicurazioni in merito».

Già qualche anno addietro il punto antincendio era salito alla ribalta delle cronache. Per un certo periodo, infatti, aveva dovuto rinunciare alla sua autobotte. Episodio che scatenò dure critiche e aspre polemiche. Gli abitanti fecero le barricate, così come l’amministrazione civica che, alla fine, riuscì a far ripristinare il servizio. «Nel corso dell’ultimo decennio – precisa il primo cittadino – la montagna di Sant’Antonio è stata interessata da una serie di provvedimenti atti a tutelarne l’habitat naturale e la straordinaria bellezza. L’eventualità che la flora e la fauna che lo abitano possano essere messi a repentaglio, ci pare insensata e allo stesso tempo inaccettabile. Ritengo, e parlo anche a nome degli altri esponenti della mia giunta, che piuttosto che pensare allo smantellamento del punto antincendio, bisognerebbe rafforzarlo impegnandosi per mettere in campo tutte le azioni e le misure possibili. Il rogo che due giorni fa ha mandato in fumo quattro ettari di terreni nel limitrofo paese di Borore, dovrebbe fare da monito. Il nostro Monte va preservato da qualsiasi pericolo. Bisogna essere lungimiranti. Avere uomini e mezzi a disposizione per non rischiare di farsi cogliere impreparati nell’eventualità che, per cause diverse, possano divampare le fiamme. Il presidio antincendio è necessario. Anzi, indispensabile – sottolinea Antonio Succu – Non possiamo e non vogliamo rinunciarvi. Farlo significherebbe mettere a repentaglio la tutela di un patrimonio ambientale inestimabile».

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