Sorgono tutti uniti per il San Camillo
di Michela Columbu
Continua la mobilitazione per difendere i presidi della sanità nel territorio
29 giugno 2021
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SORGONO. Sorgono e tutto il territorio alzano la voce per il proprio diritto alla salute e chiedono a tutta la provincia di creare un unico fronte unito per gli ospedali e per l’assistenza sanitaria in generale: il 30 luglio si marcerà su Nuoro, tutta la provincia è chiamata a farlo. Questo è stato annunciato ieri alla seconda manifestazione organizzata per l’ospedale San Camillo per il quale la mobilitazione continua con la seconda marcia organizzata dal Comitato Sos Sanità Barbagia Mandrolisai che ha chiamato a raccolta la popolazione di ben 17 Comuni del territorio. La seconda manifestazione con la quale si sono chieste risposte per il presidio ospedaliero e per la ormai insostenibile organizzazione sanitaria che caratterizza il territorio nuorese ha registrato una partecipazione massiccia. Tre marce, di soli tre chilometri stavolta (nella precedente manifestazione era di 7 chilometri) «per andare incontro alle esigenze dei bambini e delle persone con difficoltà motorie che hanno voluto partecipare – spiega Pina Cui, attivista –. Marce che sono state aperte dagli striscioni colorati preparati dai più piccoli a scuola. Loro sono e saranno i più importanti protagonisti delle nostre rivendicazioni perché sono il futuro del territorio». Contemporaneamente quindi si sono mossi decine di manifestanti rispettivamente da Atzara con i cittadini anche di Neoneli, Samugheo, Sorgono, Meana e Ortueri, dalla località Sisca e sa Mela (tra Sorgono e Tonara) per i cittadini di Desulo, Tonara, Belvì, Fonni, Gadoni e Aritzo; e dalla fabbrica del sughero dismessa del territorio di Austis per i cittadini di Teti, Tiana, Ovodda e Austis. A questo giro erano presenti le associazioni di volontariato e quelle sportive di tutto il territorio a sottolineare con ancora maggiore incisione che il presidio ospedaliero San Camillo è in un territorio vivo, attivo su tutti i fronti e che non si vuole arrendere all’accettazione della graduale scomparsa dei servizi sanitari. Se da un lato infatti l’ospedale conta di numerose mancanze che di fatto minano la sicurezza di un’assistenza sanitaria in grado di dare risposte celeri, c’è un altro fronte aperto e come una ferita dolente ricorda a tutti che non si può fare affidamento nemmeno sull’assistenza dei medici di medicina generale che ormai mancano in numerosi comuni del nuorese da troppo tempo. «La mobilitazione per il San Camillo e per la sanità è appena iniziata e proseguirà fino a quando non avremo risposte dalle autorità regionali – conclude l’attivista Cui – pacificamente continueremo a ripetere che esistiamo e abbiamo bisogno di essere assistiti da una struttura funzionante».