bitti
Rassegna di pittura in parrocchia
Fino al 7 nel salone della chiesa la mostra di Sathya e Cavatorta
02 luglio 2021
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BITTI. “Retrospettiva nel tempo quando i desideri vengono realizzati nella vita” è il titolo della rassegna di pittura, che si tiene a Bitti nel salone parrocchiale da ieri al 7 luglio fascia orario 10-13 e 15-21.30, dei coniugi Maria Raffaella Rossi in arte Sathya, lodigiana con casa in Sardegna, e il marito Fabrizio Cavatorta.
È una mostra di capolavori, realizzati negli anni, di una coppia collaudata, in auge da tempo, che hanno esposto in mostre personali e in varie importanti collettive, soprattutto nel Nord Italia. La rassegna di Bitti si completa con la esposizione di oggetti di antiquariato. La prima e sorprendente curiosità nasce dall’osservazione dei lavori di Sathya, laddove il cromatismo accattivante attira l’attenzione e stuzzica la fantasia dell’osservatore che sa apprezzare l’arte cogliendo l’anima dei personaggi e degli oggetti evidenziati e lasciadosi trasportare laddove la pittura non conosce confini.
Non meno sorprendente e la produzione artistica di Cavatorta che riesce a far quadrare il suo realismo da tecnico con la spiritualità dell’arte pittorica. Sathya viaggiando ad alti livelli, lei che aveva conseguito la laurea all’Isef ed è, quindi, una autodidatta che è approdata al “paradiso” dell’arte per ispirazione, oserei dire “divina”.
Qualità che le sono state riconosciute nelle manifestazione che ha partecipato a livello di colletive confrontandosi con artisti con altri artisti di fama o nelle personali nel nord Italia e lungo lo Stivale e una puntata in India ad Auroville. Adesso il duo arriva a Bitti, dove un pubblico aduso alla conoscenza dell’arte li attende oltre il richiamo dei forestieri. (b.a.)
È una mostra di capolavori, realizzati negli anni, di una coppia collaudata, in auge da tempo, che hanno esposto in mostre personali e in varie importanti collettive, soprattutto nel Nord Italia. La rassegna di Bitti si completa con la esposizione di oggetti di antiquariato. La prima e sorprendente curiosità nasce dall’osservazione dei lavori di Sathya, laddove il cromatismo accattivante attira l’attenzione e stuzzica la fantasia dell’osservatore che sa apprezzare l’arte cogliendo l’anima dei personaggi e degli oggetti evidenziati e lasciadosi trasportare laddove la pittura non conosce confini.
Non meno sorprendente e la produzione artistica di Cavatorta che riesce a far quadrare il suo realismo da tecnico con la spiritualità dell’arte pittorica. Sathya viaggiando ad alti livelli, lei che aveva conseguito la laurea all’Isef ed è, quindi, una autodidatta che è approdata al “paradiso” dell’arte per ispirazione, oserei dire “divina”.
Qualità che le sono state riconosciute nelle manifestazione che ha partecipato a livello di colletive confrontandosi con artisti con altri artisti di fama o nelle personali nel nord Italia e lungo lo Stivale e una puntata in India ad Auroville. Adesso il duo arriva a Bitti, dove un pubblico aduso alla conoscenza dell’arte li attende oltre il richiamo dei forestieri. (b.a.)