La Nuova Sardegna

BOSA. Anche nei servizi ospedalieri della città del Temo, punto di riferimento per il territorio della Sardegna centro occidentale, si torna lentamente alla normalità dopo le difficoltà e le necessità emerse nelle fasi di picco della pandemia da Covid-19. Da ieri, annunciano dalla Assl di Oristano, l’unità operativa di Medicina dell’ospedale Mastino, al pari di quella del Delogu di Ghilarza, ha riaperto i battenti per i pazienti non affetti da Covid. Questo dopo le necessarie, e annunciate nei giorni scorsi, operazioni di decontaminazione e riadeguamento dei locali. «Dalle ore 8 di questa mattina (5 luglio 2021, ndc) come da programma, nell’unità operativa di Medicina di Bosa, diretta dal dottor Gian Luigi Mastinu, sono riprese le attività sanitarie di routine» afferma ufficialmente la Assl di Oristano. Venti i posti letto a disposizione per le degenze, 8 dei quali destinati alla cosiddetta zona grigia, in cui saranno accolti i pazienti ricoverati (ciascuno in una stanza singola) in attesa dell’esito del doppio tampone molecolare. «Solo dopo esito negativo dei due tamponi si entrerà nell’ala “pulita” del reparto: un protocollo finalizzato a garantire la massima sicurezza di degenti e operatori» le misure prese.

Anche se il reparto Medicina di Bosa resta comunque pronto ad una immediata riconversione in reparto Covid «Nel caso in cui dovesse verificarsi una nuova ondata pandemica che rendesse necessario accogliere i pazienti positivi a bassa intensità» l’ulteriore puntualizzazione dalla Assl. L’ospedale di Bosa, classificato formalmente come presidio di zona disagiata, aveva registrato qualche mese fa un picco di contagi da Covid-19. Da quel momento il reparto di Medicina era stato trasformato in struttura idonea ad ospitare pazienti positivi al virus a bassa intensità di cure. (al.fa.)