La Nuova Sardegna

Nuoro

Roncolate alla testa, processo al via

Roncolate alla testa, processo al via

Flussio. Tre gli imputati per il tentato omicidio dell’allevatore Marcello Zucca

07 luglio 2021
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FLUSSIO. Inizia con la richiesta di una perizia medica che però il tribunale non accoglie. La prima udienza del processo per il tentato omicidio di Marcello Zucca, allevatore di 49 anni, si consuma quasi per intero con le questioni preliminari e la più importante viene sollevata dall’avvocato Antonello Spada, difensore di Angelo Masala, imputato assieme a Giuseppe e Manuel Delogu, padre e figlio, e a un altro imputato minorenne all’epoca dei fatti, perché ritenuti responsabili dell’aggressione nata per una disputa legata a questioni di pascolo.

Il riscontro richiesto dal difensore doveva servire per valutare se le ferite della vittima fossero state causate dalla parte tagliente della roncola usata durante il pestaggio o se invece fu usato il manico. Poco cambia per i giudici del collegio presieduto da Carla Altieri, a latere Marco Mascia e Antonio Angioi, perché, come hanno sostenuto il pubblico ministero Valerio Bagattini e l’avvocato di parte civile Basilio Brodu, ciò che ha un peso nell’imputazione è il tipo di danno cagionato alla vittima e non il tipo di oggetto utilizzato. E le lesioni riportate potevano uccidere.

Per il resto l’udienza è scivolata via, con le sole richieste istruttorie formulate anche fagli avvocati Rosaria Manconi e Carlo Figus, anche per l’avvocatessa Antonella Piredda, che assistono gli altri due imputati. Non c’è stato modo di addentrarsi nella ricostruzione di quella movimentata mattina dell’aprile del 2020, quando Angelo Zucca fu ritrovato da un altro proprietario di un terreno tramortito, ma fortunatamente vivo nonostante fosse stato colpito al volto e alla testa con una roncola. A sferrare i colpi, secondo l’accusa, sarebbe stato Angelo Masala che, per evitare sorprese, aveva chiamato a raccolta gli altri tre così da poter dare la lezione a quella persona con cui aveva probabilmente avuto un diverbio poco tempo prima per questioni di pascolo e sconfinamenti. Si torna in aula il 20 luglio, data in cui i giudici decideranno anche se accogliere la richiesta di attenuazione della misura cautelare nei confronti dello stesso Masala che si trova in carcere, ma vorrebbe i domiciliari. (e.carta)

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