La Nuova Sardegna

Nuoro

"Sindacopoli", spunta anche un concorso “truccato” per oss

Michela Cuccu
"Sindacopoli", spunta anche un concorso “truccato” per oss

Il principale imputato, Pinna, avrebbe inviato una mail con delle direttive all’allora assessora regionale Zedda

14 luglio 2021
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ORISTANO. Non solo appalti, ma anche politica e concorsi pubblici: dalle intercettazioni sembrerebbero questi i tre fronti sui quali si muoveva Salvatore Pinna, l’ingegnere di Desulo, principale imputato del processo scaturito dall’inchiesta “La Squadra” poi ribattezzata “Sindacopoli”, sul presunto sistema di corruzione per l’affidamento di appalti in mezza Sardegna. Pinna si sarebbe occupato di indicare ai sindaci le modalità di una gara d’appalto e dava anche consigli sulla formazione della giunta della Comunità montana: tutto ciò è emerso dalle intercettazioni degli investigatori.

Ieri però in aula si è parlato nuovamente del concorso forse truccato per l’assunzione di infermieri all’Assl di Nuoro, il cui processo si è concluso a maggio scorso, con la condanna di Pinna a un anno e quattro mesi. Il tenente dei carabinieri Giovanni Maria Seu, che si occupò delle indagini che svelarono un presunto sistema di scambi di favori tra tecnici, imprese e amministratori locali, testimoniando in aula ha proseguito con la lettura delle intercettazioni, che erano arrivate persino a rivelare come l’ingegnere si fosse fatto dare i fogli dei test con le soluzioni per il concorso degli oss e che si sarebbe persino spinto a inviare una mail all’allora assessora regionale agli Affari generali e attuale vice presidente della giunta, Alessandra Zedda (mai coinvolta nell’inchiesta), indicando come i sindaci di Tonara, Desulo e Sorgono avessero loro candidati da «piazzare».

Davanti ai giudici del collegio del tribunale di Oristano, competente per territorio e presieduto da Carla Altieri, a latere Marco Mascia e Federica Fulgheri, l’ufficiale che all’epoca era in servizio a Tonara, ha ricostruito i rapporti tra l’ingegner Pinna e gli altri quattordici imputati. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Armando Mammone, il tenente ha riferito del contenuto delle telefonate tra Pinna e l’allora sindaco di Tonara, Pier Paolo Sau, dove Pinna indicava persino le modalità sulle gare d’appalto. «Fai bandi chiusi, altrimenti arrivano ditte dalla Calabria», diceva l’ingegnere che avrebbe persino indicato i nomi dei tecnici per le progettazioni e le imprese da invitare. In un’altra intercettazione Salvatore Paolo Pinna si era lamentato con il sindaco di Tonara perché una gara d’appalto era stata affidata a un’impresa di Gavoi mentre avrebbe voluto che la vincesse una ditta di Desulo. Come nella precedente udienza, è emerso come “La Squadra”, composta, secondo gli investigatori, da tecnici, funzionari pubblici e da amministratori locali, decidesse a tavolino anche l’entità dei ribassi d’asta.

Le intercettazioni confermerebbero il ruolo chiave svolto dall’ingegnere desulese: una professionista che si lamentò con il sindaco di Tonara di esser stata esclusa da incarichi in quel Comune, si sarebbe sentita rispondere: «Di questi problemi ne devi parlare prima con Pinna, poi lui ne parla con me». Dava anche indicazioni politiche, ad esempio per la formazione della giunta della Comunità montana. Al telefono con l’ex sindaco di Tonara, Pinna dice: «Guarda di non fare entrare in giunta quel c... Altrimenti. Fai in modo che non ci sia».

L’ingegnere, secondo quanto ha detto ieri ai giudici il tenente Seu, si sarebbe riferito a Gigi Littarru, all’epoca primo cittadino di Desulo. Pinna allora propose al sindaco di Tonara: «Entra tu e non far entrare lui», ma la risposta del sindaco Sau fu netta: «Io no, neppure per scherzo. Non ce la faccio». Secondo quanto riferito dall’ufficiale, Pinna aveva probabilmente motivo di rivalsa nei confronti dell’allora primo cittadino di Desulo, Comune dove aveva ricevuto un incarico, poi revocato. Quei tentativi furono vani: Littarru infatti entrò a far parte di quell’esecutivo.

Si torna in aula il 28 settembre. Intanto, al tribunale di Cagliari si è conclusa con una condanna, un’assoluzione e dieci rinvii a giudizio l’udienza preliminare di quel filone dell’inchiesta. Per i due imputati che avevano chiesto l’abbreviato, la gup Manuela Anzani, accogliendo le richieste della pm Rossella Spano, ha inflitto un anno al progettista Giammario Pintori, mentre ha assolto il suo collega Sergio Serra. Per gli altri il processo inizierà il 10 febbraio.

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