Il rogo danneggia la tratta del trenino
di Alessandra Porcu
Annullate le corse sulla Macomer-Sindia: stagione a rischio Stop forzato anche per la società di servizi turistici Esedra
15 luglio 2021
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MACOMER. Per adesso le corse annullate sono due. Quella di mercoledì 14 e sabato 17 luglio. Poi saranno i tecnici dell’Arst a dire se la tratta ferroviaria che collega Macomer a Sindia sarà agibile, permettendo al Trenino verde di riprendere la sua marcia verso Bosa. «L’incendio che lo scorso martedì è divampato nelle campagne sindiesi, in località Su Ponsu – spiega Rossana Muroni, presidente della cooperativa Esedra – ha danneggiato i binari. Le traversine sono state inghiottite dalle fiamme rendendo impraticabile il percorso per alcuni chilometri, all’altezza della chiesa campestre di Santa Maria di Corte». Così, oltre ad aver mandato in fumo un fienile e diversi ettari di terreni, il rogo ha imposto uno stop forzato, l’ennesimo, anche alla società di servizi turistici. «Sembra un incubo senza fine – ammette amareggiata la presidente –. Sebbene reduci dalle restrizioni imposte dall’emergenza pandemica che ha fatto saltare l’intera stagione 2020 e fatto slittare quella in corso, ci siamo rimboccati le maniche riprogrammando il calendario delle escursioni. Proprio ora che i turisti, italiani e in gran parte tedeschi, hanno ripreso a viaggiare nel Marghine e in Planargia a bordo del nostro Trenino, ci ritroviamo punto e a capo. Il convoglio è fermo al palo per colpa di una mano criminale che ha ridotto in cenere parte del territorio e del nostro lavoro. Stiamo tentando di creare un circuito virtuoso ed economico nelle zone interne, ma a queste condizioni risulta difficile riuscirci».
L’amarezza e lo sconforto per ciò che è successo nei giorni scorsi e nei 18 mesi passati, sono immensi. Eppure nessuno sembra intenzionato a sventolare bandiera bianca. «Ci rialzeremo ancora una volta, nonostante le difficoltà» promette Rossana Muroni. E a dire il vero sono diverse quelle da fronteggiare perché, mentre si aspetta il via libera per la ripartenza del Trenino, si dovrà attendere pure la fine dei lavori sulla statale 131 che da oltre un mese bloccano l’accesso al nuraghe Santa Barbara di Silanus. «Non abbiamo tempi certi sulla conclusione del cantiere perciò è impossibile prenotare le viste guidate in uno degli antichi tesori più belli della Sardegna». Come se non bastasse, a complicare il tutto ci sono le precarie condizioni in cui versa la strada che conduce al sito archeologico di Tamuli. «Chiediamo che si intervenga per ridurre disagi e disservizi – questo l’appello della presidente di Esedra –. Va bene essere resilienti, ma temiamo che di questo passo anche la stagione turistica 2021 possa considerarsi conclusa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’amarezza e lo sconforto per ciò che è successo nei giorni scorsi e nei 18 mesi passati, sono immensi. Eppure nessuno sembra intenzionato a sventolare bandiera bianca. «Ci rialzeremo ancora una volta, nonostante le difficoltà» promette Rossana Muroni. E a dire il vero sono diverse quelle da fronteggiare perché, mentre si aspetta il via libera per la ripartenza del Trenino, si dovrà attendere pure la fine dei lavori sulla statale 131 che da oltre un mese bloccano l’accesso al nuraghe Santa Barbara di Silanus. «Non abbiamo tempi certi sulla conclusione del cantiere perciò è impossibile prenotare le viste guidate in uno degli antichi tesori più belli della Sardegna». Come se non bastasse, a complicare il tutto ci sono le precarie condizioni in cui versa la strada che conduce al sito archeologico di Tamuli. «Chiediamo che si intervenga per ridurre disagi e disservizi – questo l’appello della presidente di Esedra –. Va bene essere resilienti, ma temiamo che di questo passo anche la stagione turistica 2021 possa considerarsi conclusa».
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