La Nuova Sardegna

Nuoro

Reddito di libertà in aiuto delle donne

di Giusy Ferreli
Reddito di libertà in aiuto delle donne

I comuni del territorio aderiscono alla misura a sostegno delle vittime di violenza

29 luglio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Un reddito di libertà per affrancare economicamente le donne maltrattate dai loro aguzzini. È l’importante decisione dell’Unione dei comuni d’Ogliastra che ieri mattina ha deliberato l’accordo di collaborazione con il Plus di Nuoro finalizzato a mettere in pratica la legge regionale 33 del 2018 che prevede un sostegno per le vittime di violenza. «Si tratta di un’azione concreta e urgente che servirà non solo a sostenere le spese legali ma anche a favorire l'inserimento lavorativo e l'indipendenza delle donne vittime di violenza» commenta il presidente Ivan Mameli che ringraziare i colleghi sindaci di Lanusei, Elini, Ilbono, Cardedu e Loceri (Davide Burchi, Vitale Pili Giampietro Murru, Matteo Piras, Gianfranco Lecca) per l'approvazione di questa proposta, la prima concretizzata in Ogliastra, che rappresenta un importante passo in avanti nel contrasto alla violenza di genere. Rilevante per la stesura dell’accordo, ma non solo, il ruolo del centro antiviolenza dell’Unione, riferimento per quelle donne che subisco angherie, soprusi e violenze da mariti e compagni. «Nessuno –prosegue a questo riguardo il sindaco di Bari Sardo – può disporre della vita altrui. Pertanto é fondamentale supportare con tutti i mezzi necessari, le situazioni di pericolo e difficoltà che si possono creare in casi di violenze. Una vera e propria piaga sociale alla quale occorrono risposte concrete ed efficaci immediate». A questo ha pensato la Regione, quando, in continuità con quanto previsto dalla legge regionale 8 del 2007 che prevedeva l'istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza, ha stabilito di voler “operare attivamente affinché ogni donna vittima di violenza domestica in condizione di povertà materiale superi la condizione di dipendenza economica, soprusi, ricatto e sia posta in condizione di accedere ai beni essenziali e di partecipare dignitosamente alla vita sociale”. Il fenomeno dei maltrattamenti in famiglia, come confermato di recente dalla Procura di Lanusei, è in aumento. Il numero delle denunce cresce, a riprova di una maggiore consapevolezza tra le vittime, ma sono ancora troppi i casi che rimangono celati alla giustizia per il timore delle donne, molte delle quali con figli e sotto ricatto economico.



In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative