La Nuova Sardegna

Nuoro

Aritzo si riscopre centro turistico

di Luca Urgu
Aritzo si riscopre centro turistico

Effetto Cagliari sulle presenze: alberghi e ristoranti affollati nei tre giorni di ritiro della squadra

07 agosto 2021
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ARITZO. Aritzo è una signora ancora capace di sedurre. E seppure siano lontani gli anni d’oro del turismo montano quando da queste parti i vacanzieri – soprattutto dal Cagliaritano – riempivano le case a luglio e agosto, il fascino di questo centro della Barbagia di Belvì è ancora intatto. E se poi ci sono degli eventi di richiamo come la seconda tappa del ritiro estivo del Cagliari calcio che registra come ai vecchi tempi il sold out. Peccato solo che il soggiorno dei rossoblù di mister Semplici durasse solo tre giorni, altrimenti gli ottimi affari registrati in quei giorni dagli operatori turistici della zona si potevano spalmare in un lasso di tempo più ampio. Sarà poi anche la difficoltà del particolare momento storico che si sta vivendo con le implicazioni sanitarie di questa quarta ondata del covid che non incoraggia spostamenti e soggiorni come tre anni fa, quando i problemi erano ben altri. Ma per un centro che ha tutte le carte in regola per volare alto e costruirsi uno sviluppo su identità, turismo e ambiente non aiuta di certo che la guida del Comune sia affidata al commissario prefettizio perché alle consultazioni per il rinnovo del consiglio non era stato raggiunto seppure per un soffio il quorum.

Comunque tre giorni con i beniamini della squadra del cuore, che si dividevano tra il buen ritiro di Sa Muvara e lo stadio del Vento dove lo staff tecnico affinava la preparazione in vista degli impegni ufficiali ormai alle porte, hanno portato buoni affari ed entusiasmo. Fattori palpabili attraversando il paese fino a Belvì. Ninni Paba, uno dei pionieri del turismo sardo non perde affabilità e gentilezza nemmeno in un periodo difficile come questo. Nel resort che in passato ospitava le vacanze dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e del giornalista “sbarcato sulla luna” Tito Stagno, e per il settimo anno consecutivo il Cagliari, comfort e professionalità sono sempre di altissimo livello. «Non è un periodo facile e lo sappiamo tutti, ma si va avanti con lo stesso spirito che tanti anni fa ci ha fatto aprire», dice l’imprenditore intrattenendosi con i dirigenti rossoblù, mercoledì scorso, poco prima che la squadra giocasse l’amichevole con l’Olbia. In paese le bandiere rossoblù adornano balconi delle abitazioni e dei locali commerciali anche in quello di attrezzi agricoli e motoseghe che ricorda la vocazione boschiva del centro dall’alta percentuale di Panda quattro per quattro e Pick up giapponesi.

A S’Iscriscione di viale Umberto nella parte bassa del paese rifiatano dopo un pranzo da tutto esaurito e su più turni e ci si prepara per la cena. «Magari andasse sempre così, in questi giorni si corre piacevolmente per le tante presenze ma poi purtroppo non c’è più nessuno. Il Cagliari porta sempre tanta gente da tutte le parti dell’Isola. Oggi in sala c’era rappresentata davvero tutta la Sardegna. Ovviamente è un piacere ma sarebbe ancora più bello e interessante per tutti far durare questo movimento», dice Nicola Curreli che assieme ai fratelli e alle sorelle gestisce il locale. Poche curve e da Aritzo si arriva al bar trattoria di Bachis Cadau a Belvì. Arrostitore (da lui la cucina non si ferma mai), escursionista e animatore culturale nel suo locale ospita buongustai, amanti del bosco e autori di pubblicazioni nemmeno fosse lui la Proloco. «Il Cagliari porta da sempre un bel movimento per il nostro territorio. Sarebbe bello che anche altri possano sceglierci. E’ sempre piacevole crescere con quei valori che ci contraddistinguono».

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