La Nuova Sardegna

Nuoro

Bosa l’ex convento riapre con una mostra di abiti

di Alessandro Farina
Bosa l’ex convento riapre con una mostra di abiti

Dopo anni di inutilizzo la struttura dei Cappuccini ospita da oggi l’esposizione In vetrina gli indumenti utilizzati in Sardegna tra Ottocento e inizio ’900

12 agosto 2021
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BOSA. Lo splendido scenario dell’ex convento dei Cappuccini, riaperto dopo anni di inutilizzo, ospiterà da oggi e per le prossime settimane gli abiti d’epoca della borghesia della città del Temo e dei centri della Planargia-Montiferru. “L’altRaModa – Vestire in Sardegna fra 1810 e 1930” lascia infatti i locali del museo di Tresnuraghes per approdare sulla riva destra del Temo, nel complesso costruito alla fine del 1600 su uno dei colli di Bosa.

L’iniziativa, in collaborazione con il Museo Casa Deriu di Tresnuraghes, è stata finanziata dall’assessorato al turismo del comune fluviale, guidato dal vice sindaco Alessandro Campus. «La nostra amministrazione infatti ha tra gli obiettivi legati alla promozione turistica anche la rivalutazione e riscoperta dei luoghi della cultura, attraverso la proposta di eventi di alto profilo» tra cui la mostra che ha già regalato alla Planargia ampio risalto mediatico, richiamata anche dai media della penisola in diversi articoli. L’altRaModa ripercorre, con oltre 30 abiti e capi originali, la storia della moda d’oltremare in Sardegna fra i primi anni del XIX secolo e gli anni “20 del Novecento.

Insomma si tratta di «Un viaggio unico che mostra come le tendenze della moda europea arrivavano nell’isola già dall’epoca dello Stile Impero, passando per le voluminose crinoline della metà dell’Ottocento, per l’estro e le forme particolari della Belle Epoque, fino ai primi decenni del nuovo secolo, quando le forme si rendono sempre più misurate ed equilibrate» la descrizione della esposizione di abiti maschili e femminili, tutti autentici, esposti da oggi negli storici ambienti di Cappuccini a Bosa.

Che diventa “La protagonista assoluta di questa passerella di panneggi e innovazioni, simbolo di una modernità che era alle porte e che si respirava nella vita delle più importanti città della Sardegna, tra cui appunto Bosa” rimarca Alessandro Campus. Su una iniziativa che, attraverso la moda del vestire, apre anche al racconto del rapporto sempre, più o meno, stretto fra la città ed il territorio.

Gli abiti esposti «Provengono da alcune importanti famiglie nobili o borghesi, appartenenti alle elites rurali, principalmente di Bosa, ma anche di Cuglieri, Cagliari ed altri luoghi della Sardegna» sempre legati agli stili in arrivo da oltre Tirreno. L’altRaModa, evento patrocinato dalla Regione Sardegna curato da Pier Tonio Pinna e Antonella Unali della Cooperativa Musarte, annovera collaborazioni con alcuni studiosi di storia e storia della moda, e con diverse realtà scientifiche è culturali della Sardegna, tra cui l’Isre di Nuoro.

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