La Nuova Sardegna

Nuoro

Capelli in dono a pazienti oncologiche

Capelli in dono a pazienti oncologiche

Macomer. La parrucchiera Annalisa Castori referente di un’associazione solidale 

20 agosto 2021
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MACOMER. Capelli lunghi almeno 25 cm, naturali, totalmente bianchi o tinti in modo omogeneo. Non sono ammesse meche o striature. Questi i parametri a cui bisogna attenersi scrupolosamente quando si decide di donare parte della propria folta chioma. Un gesto di generosità pura e incondizionata che, grazie all’impegno di organizzazioni no-profit, parrucchieri e clienti, rende possibile realizzare parrucche per le pazienti oncologiche. «Si tratta di un fenomeno che sta prendendo sempre più piede e si sta diffondendo a macchia d’olio», spiega Annalisa Castori, titolare dell’Ultraviolet hair studio di Macomer. «Quando qualche anno fa ho deciso di aderire all’iniziativa promossa dall’associazione “Un angelo per capello” ho sperato che in tante avrebbero risposto all’invito e così è stato».

Una trentina finora le ragazze, più o meno giovani, che hanno compiuto un atto d’amore verso altre donne che stanno combattendo la loro impegnativa battaglia contro il cancro. «Sapere di poter regalare sorrisi e restituire un po’ di serenità a chi sta affrontando un periodo davvero doloroso della sua esistenza, mi riempie di gioia. Mi spinge a portare avanti il progetto», spiega Annalisa Castori.

Un progetto al quale sta dedicando anima, corpo e ore di lavoro. I tagli per chi intende donare i propri capelli sono infatti rigorosamente gratuiti.

«Non è un vincolo, ma una scelta – puntualizza la parrucchiera –, u n modo per offrire il mio contributo reale e mettermi al servizio di chi è meno fortunato».

Come detto ci sono, però, alcune regole da rispettare e proprio questi vincoli rendono più difficoltosa la raccolta. «Tra le teenager in particolare va molto di moda il capello colorato. È raro trovarne qualcuna che non abbia ciocche con sfumature diverse le une dalle altre. Sono alternative, trendy e bellissime, ma allo stesso tempo un ostacolo alla donazione», ammette la titolare dell’Ultraviolet hair studio. I numerosi trattamenti cui i capelli vengono sottoposti per creare le parrucche, come detto non possono essere effettuati nel caso in cui siano presenti sfumature. Direttive rigide imposte a garanzia della qualità e della conformità del prodotto finale. «È indispensabile tutelare le donne che le indosseranno, perciò ci atteniamo alle disposizioni vigenti. Nessuno, però, vieta a chi è ancora al naturale di fare la sua donazione e poi in seguito di sbizzarrirsi con la colorazione», suggerisce Annalisa Castori. Insomma, la speranza è che sempre più persone decidano di sposare la causa destinando una piccola parte di sé per fare la felicità altrui. (a.p.)



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