La Nuova Sardegna

Nuoro

Debutta il distretto rurale della media valle del Tirso

di Federico Sedda
Debutta il distretto rurale della media valle del Tirso

Ottana. Il 2 settembre la prima riunione operativa con imprenditori agricoli e non Il sindaco Saba: «Un’occasione per uscire dalla crisi e affrontare nuove sfide»

28 agosto 2021
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OTTANA. Con la programmazione di una serie di incontri nei comuni interessati ha preso il via nel centro Sardegna il percorso partecipativo per dare vita al Distretto rurale della media valle del Tirso. Il progetto, che richiede un complesso iter burocratico sui tavoli ragionali, è stato messo in campo dai comuni limitrofi di Ottana (comune capofila), Sedilo, Dualchi, Noragugume e Borore.

L’obiettivo dell’iniziativa, formalizzata il 20 agosto scorso con la costituzione del comitato promotore, è quello di valorizzare le filiere più importanti del territorio di riferimento, in un’ottica di rete, di promozione e marketing del sistema turistico, dell’artigianato e della filiera corta, in stretta connessione e rispetto delle espressioni culturali e delle tradizioni locali.

«Si tratta – spiega il sindaco di Ottana, Franco Saba – di uno strumento che ripercorre e completa la strategia di sviluppo per i territori e le comunità rurali, a valere sulla programmazione territoriale, tenuto conto che la Regione include i distretti rurali nei suoi programmi di intervento, al fine di sostenere lo sviluppo economico e sociale del settore agricolo, di promuovere la tutela degli agroecosistemi, di favorire un utilizzo sostenibile delle risorse e di garantire la tipicità dei prodotti nel rispetto delle tradizioni locali».

Per dare corpo al progetto è stato programmato per il prossimo mese di settembre un calendario di incontri che prenderà il via giovedì 2 a Ottana, per proseguire l’8 a Dualchi, il 10 a Sedilo, il 13 a Borore, il 15 a Noragugume e concludersi il 17 settembre a Ottana per trarre le conclusioni e definire l’iter burocratico per raggiungere l’obiettivo. Tutti gli incontri si terranno alle 19 in presenza e in video conferenza. Nel corso delle riunioni partecipative verranno esaminati gli atti necessari da parte degli enti pubblici aderenti, le risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee per realizzare i programmi e, infine, la procedura per il riconoscimento del distretto rurale. «Grazie a una serie di strumenti finanziari – sottolinea Saba – il distretto rurale può catalizzare risorse fino a 50 milioni di investimenti in varie filiere produttive che vanno dalla produzione, trasformazione, commercializzazione, marketing e promozione dei prodotti, all’innovazione e alla ricerca. Il tutto in un’ottica di rete per uscire dalla crisi economica e affrontare nuove sfide. Si tratta di uno strumento di sviluppo che, partendo dal basso, potrà contare su risorse importanti per valorizzare prodotti e saperi locali».

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