La Nuova Sardegna

Nuoro

Focolaio di blue tongue a Bolotana

di Alessandra Porcu
Focolaio di blue tongue a Bolotana

Ats e Assl confermano i sospetti iniziali: dieci capi di bestiame sotto sequestro

04 settembre 2021
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BOLOTANA. La comunicazione ufficiale da parte di Ats e Assl di Nuoro ha confermato definitivamente i sospetti: a Bolotana è attivo un focolaio di lingua blu. Dallo scorso 2 settembre l’allevamento di un’azienda agricola è sotto sequestro. Dieci, finora, i capi di bestiame che presentano febbre catarrale e che non potranno essere movimentati senza previa autorizzazione del veterinario. Diversi gli obblighi sanciti dall’ordinanza della sindaca Annalisa Motzo. Innanzitutto bisognerà censire l’intero gregge per comprendere se e quante pecore sono già decedute e aggiornare esattamente il numero di quelle infette per capire quante altre potrebbero essere contagiate. Non potranno essere introdotti all’interno dell’area animali di specie ricettive, salvo specifico via libera. I ricoveri dovranno restare necessariamente chiusi. Sulla soglia e nel perimetro esterno dovranno essere sparse sostanze disinfettanti. Gli ovini custoditi negli stalli andranno protetti attraverso zanzariere o altri dispositivi di salvaguardia nei confronti degli insetti vettori, nello specifico i moscerini ematofagi del genere culicoides. Anche i capi che presentano la patologia dovranno essere trattati con insetticidi autorizzati. Com’è noto alcuni di questi potrebbero essere abbattuti qualora il medico disponesse il provvedimento al fine di prevenire ed evitare il propagarsi dell’epidemia. Le carcasse degli animali morti e abbattuti all’interno dell’azienda dovranno essere incenerite o sotterrate in conformità alle disposizioni vigenti. Sarà, inoltre, necessaria l’effettuazione di un’indagine epidemiologica. «Nel frattempo nelle campagne del nostro paese – fa sapere lasindaca – proseguono a ritmo serrato le vaccinazioni. Questo ci conforta e ci aiuta a essere moderatamente ottimisti. La speranza è che l’infezione virale rimanga circoscritta e non si presentino nuovi focolai».

A quanto parrebbe pure nell’azienda zootecnica in cui è scattato il sequestro era già stata avviata la profilassi. Provvedimento indispensabile anche se tardivo come denunciato già nei mesi scorsi dagli allevatori sardi e da diverse associazioni. Tutto da imputare alla carenza di veterinari che sono stati impegnati nella lotta al coronavirus e, quindi, nell’inoculazione dei sieri. Nel Marghine, insomma, si continua a tenere alta la soglia dell’attenzione. La lingua blu spaventa i pastori. L’imperativo è fare presto. Bisogna essere più veloci dei moscerini se si vuole impedire che questi mietano altre vittime.



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