La Nuova Sardegna

Nuoro

Olio e vino, le nuove vie del turismo

di Giusy Ferreli
Olio e vino, le nuove vie del turismo

Loceri. Siglato un patto associativo tra i vari protagonisti della filiera

08 settembre 2021
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LOCERI. Mettere a sistema competenze ed esperienze per sostenere e rafforzare l’offerta agroturistica nell’isola. Questa l’ambizione del patto associativo per l’enoturismo e l’oleoturismo sardo, siglato ai primi di luglio e presentato ufficialmente a Loceri in occasione del consegna al Comune della bandiera “Città del vino”. Ad illustrare le finalità dell’accordo, che vede in campo le associazioni “Città del vino” e “Città dell’olio”, il movimento “Turismo del vino”, la “Strada del vermentino di Gallura” e la “Strada del vino cannonau”, Giovanni Antonio Sechi, coordinatore regionale dell’associazione nazionale che raggruppa le più rappresentative città del vino.

«Abbiamo scommesso su questa formula perché riteniamo sia importante dare un contributo in materia di turismo enogastronomico, a maggior ragione in questo momento che ha visto l’approvazione di una legge regionale sull’enoturismo» sottolinea Sechi che assieme agli altri sottoscrittori del patto (si tratta rispettivamente di Maura Boi, Roberta Porceddu, Gavino Sanna e Roberto Cadeddu) vorrebbe costituire un tavolo di consultazione tra le associazioni, che comprendono sia partner pubblici sia privati, e gli assessorati regionali all’Agricoltura, ambiente, turismo ed enti locali.

«Questo tavolo – sottolinea il coordinatore – consentirà di condividere le scelte che riguardano la filiera eno-oleo turistica». Con le agenzie regionali, bracci operativi dell’Agricoltura si potrebbe creare un Osservatorio regionale sul turismo esperenziale per monitorare periodicamente il settore e fornire alle realtà territoriali gli strumenti per sviluppare pratiche virtuose. Tra le finalità del patto c’è anche la promozione della rete per qualificare l’accoglienza nelle aziende e nei territori, molti dei quali hanno già aderito alla rete enoturistica regionale nata a maggio sotto la regia di Laore.

«Vorremmo inoltre contribuire – prosegue Sechi – alla realizzazione di un Piano strategico regionale sul turismo dei sapori nonché sostenere la ricerca, la formazione e l’innovazione del settore attraverso una relazione costante con università ed enti di ricerca». La strada verso un turismo in grado di offrire le eccellenze enogastronomiche sembra segnata. Ora – è la richiesta a gran voce gli operatori di un settore in ascesa e dei territori che li ospitano – bisogna che la Regione ci aiuti a concretizzare idee e iniziative».

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