La Nuova Sardegna

Nuoro

Barriere architettoniche, Bosa inadempiente

di Alessandro Farina
Barriere architettoniche, Bosa inadempiente

Dal mondo dei disabili l’appello per rendere realmente accessibile a tutti la rete pedonale cittadina

08 ottobre 2021
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BOSA. Qualche passo in avanti negli anni si è fatto, ma evidentemente, considerate le segnalazioni continue in tema di sicurezza e funzionale utilizzo della rete pedonale, sulla questione dell’abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili c’è ancora da lavorare nella città del Temo. Tratti di marciapiede stretti, percorsi a ostacoli cosparsi di pali della segnaletica e orpelli vari, impiantito sconnesso, questa una parte del campionario di incognite con cui giornalmente ha a che fare chi ha problemi di deambulazione o semplicemente è avanti con l’età. Sia nell’area urbana che nella marina, la cartina delle zone indicate dai cittadini non ha confini periferici o di area a vocazione turistica.

«Capita di trovare nelle rampe di accesso ai marciapiede un piccolo gradino o un avvallamento dove le ruote anteriori si inchiodano, con tutte le problematiche ed i rischi che questo comporta», uno dei problemi segnalati da chi spinge, da sé o con l’aiuto di qualcuno, una carrozzina. Alcuni accessi si trovano inoltre a ridosso di zone dove possono parcheggiare le auto, privi però di segnaletica e quindi di fatto spesso inaccessibili, l’ulteriore appunto.

Nel trafficato varco tra piazza Gioberti e piazza Monumento ai due lati della strada il marciapiede è largo poco più di cinquanta centimetri, a ridosso di aree parcheggio, uno degli esempi di zone non proprio al top in tema di funzionale collegamento pedonale e agevole passaggio per chi ha problemi di deambulazione. In altri tratti pedonali la presenza di tavolini, sedie, espositori, pali della segnaletica o della illuminazione pubblica, piante e arbusti, costringe ad utilizzare la sede stradale. Altra questione aperta i collegamenti con i servizi sanitari: per raggiungere l’ospedale, considerata la ripida salita di via Pischedda, non esiste alcun tipo di trasporto pubblico e l’auto è praticamente l’unica alternativa percorribile. Come per arrivare agli uffici ambulatori della sanità territoriale sulla sponda sinistra del Temo, acquartierati nel rione di Santa Caterina, distanti dalle zone più popolate.

Nei mesi scorsi l’amministrazione ha dotato l’ingresso del Comune da via Garibaldi, dove era presente una scalinata, di una rampa attrezzata di accesso agevole e in sicurezza per i disabili. Altro annuncio quello che presto verranno sistemati i marciapiede del Viale Alghero, i passi in avanti. Ma in zone anche centrali, attraversate giornalmente da centinaia di persone, molto resta da fare per rendere il borgo più accessibile a tutti, compresi disabili e anziani.

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