La Nuova Sardegna

Nuoro

Monte Senes senza segreti con il Cai 

A Irgoli il Club alpino italiano inaugura la nuova segnaletica

A Irgoli il Club alpino italiano inaugura la nuova segnaletica

IRGOLI. Il Club alpino italiano di Nuoro si riappropria dei sentieri nell’autunno della ripresa. Quaranta soci, come impongono le norme anti contagio, si sono dati appuntamento nella circonvallazione...

22 ottobre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





IRGOLI. Il Club alpino italiano di Nuoro si riappropria dei sentieri nell’autunno della ripresa. Quaranta soci, come impongono le norme anti contagio, si sono dati appuntamento nella circonvallazione di Irgoli. Zaino e scarponi, ispirati dalla proposta di Giovanni Puggioni e del direttore d’escursione Peppe Chessa, provengono dalle Baronie, dal Nuorese, Marghine, Barbagia e Ogliastra. Presente il presidente regionale del Cai Sardegna Matteo Marteddu. Obiettivo intrecciare ambiente, natura, cultura archeologica, in raccordo con il Sentiero Italia Cai. Che sui monti di Irgoli arriva dopo aver attraversato la Gallura, il parco Tepilora e il Montalbo. Sentiero Italia prosegue la sua corsa sul Tuttavista e i Supramonti di Dorgali, Oliena e Orgosolo sino al Gennargentu. Mesi intensi questi per i soci Cai, impegnati insieme alle strutture operative di Forestas nella difficile sistemazione, lungo il percorso, della segnaletica verticale e orizzontale, tra calcari e passaggi impervi di boschi e montagne. Dal luogo di raduno di Norghio, i soci Cai raggiungono “Sa Domo ‘e s’avvocadu” e l’altipiano “Sa Lapinna”. Orizzonte che si allarga sul golfo di Orosei sino alle falesie e alle coste tra Dorgali e Capo di Monte Santo. Macchia mediterranea a far da cornice, tra corbezzoli e radica, su sentieri stretti che uniscono Sa Janna e lacu e Punta Culumbos. Il sole dà colori limpidi alle spiagge di Bidderosa e Berchida, da Capo Comino al castello di Posada. Chiude l’orizzonte, in lontananza, l’isola di Tavolara come porta sul mare di Gallura. Bosco di lecci e corbezzolo, di erica arborea sino a Sa Sedda de Serghilis. Sorgenti d’acqua dai graniti che hanno alimentato la storia di questi luoghi. E sono i passaggi sui graniti che per gli escursionisti si fanno più impervi. Nella ricchezza di modelli fantastici, creati dai venti dei due mari, Siniscola, Orosei. Rocce antropomorfe e zoomorfe, anfratti e spelonche. Come “Sa conca Isteddata”. Di dimensioni ridotte, può contenere poche persone all’interno, con la volta puntellata di trafori che rappresentano il cielo stellato. Sudore e fatica per raggiungere la cresta di Monte Senes. Quasi sentinella tra il massiccio del Montalbo, con punta Gutturgios e Ferulargiu e il Tuttavista con il costone di Mandra e Caddos e il maestoso “Cristo” che domina la vallata del Cedrino. Un tuffo nella cultura archeologica. Il sito sul valico di Janna e’ Pruna testimonia trecento anni di storia vissuta tra il 1800 il ‘900 avanti Cristo. (n.mugg.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative