tribunale
Coltivazione illegale di cannabis sei imputati e una sola condanna
NUORO. A processo per coltivazione illegale di sostanze stupefacenti. Ieri si è chiuso davanti al gup Giovanni Angelicchio il processo a carico di sei imputati. Solo uno è stato condannato; tutti gli...
23 ottobre 2021
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NUORO. A processo per coltivazione illegale di sostanze stupefacenti. Ieri si è chiuso davanti al gup Giovanni Angelicchio il processo a carico di sei imputati. Solo uno è stato condannato; tutti gli altri assolti. Si tratta di Giuseppe Mulas di Benetutti, difeso dall’avvocato Maria Giovanna Sulas, condannato a due anni di reclusione e al pagamento di 12mila euro. Assoluzione, invece, per Pasquale Buffa, orgolese, difeso dall’avvocato Gianluigi Mastio; Daniele Arca di Silanus, difeso dall’avvocato Gianpiero Arca; Salvatore Lunesu, di Orotelli, difeso dall’avvocato Tina Lunesu; Bastiano Sanna di Silanus difeso dall’avvocato Luigi Esposito e Maurizio Sanna di Silanus, difeso dall’avvocato Maria Assunta Argiolas.
Il pm Ireno Satta aveva chiesto condanne per tutti: tre anni per Mulas e due anni per gli altri. Secondo l’accusa gli imputati, in concorso tra loro, avevano messo a dimora una piantagione di marijuna e predisposto un locale dove poter essiccare le piante, all’interno di un terreno, in località Lortania, nelle campagne tra Benetutti e Orune.
La piantagione contava 4.172 piante di cannabis indica. Agli imputati veniva contestata l’ingente quantità. Ma mentre Mulas aveva rilasciato dichiarazioni spontanee e si era assunto la responsabilità, gli altri imputati avevano sempre respinto le accuse. (k.s.)
Il pm Ireno Satta aveva chiesto condanne per tutti: tre anni per Mulas e due anni per gli altri. Secondo l’accusa gli imputati, in concorso tra loro, avevano messo a dimora una piantagione di marijuna e predisposto un locale dove poter essiccare le piante, all’interno di un terreno, in località Lortania, nelle campagne tra Benetutti e Orune.
La piantagione contava 4.172 piante di cannabis indica. Agli imputati veniva contestata l’ingente quantità. Ma mentre Mulas aveva rilasciato dichiarazioni spontanee e si era assunto la responsabilità, gli altri imputati avevano sempre respinto le accuse. (k.s.)