La Nuova Sardegna

Nuoro

appello di francesco manconi 

Il comitato del Marghine si mobilita «La sanità verso la privatizzazione»

di Giulia Serra
Il comitato del Marghine si mobilita «La sanità verso la privatizzazione»

MACOMER. «La sanità non può essere un privilegio di classe»: è questo il punto fermo sul quale costruire, cercando l'apporto dei cittadini e delle comunità, un movimento in grado di contrastare la...

29 ottobre 2021
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MACOMER. «La sanità non può essere un privilegio di classe»: è questo il punto fermo sul quale costruire, cercando l'apporto dei cittadini e delle comunità, un movimento in grado di contrastare la deriva privatistica che sta erodendo progressivamente quel caposaldo inderogabile che è il diritto alla salute. A parlare è Francesco Manconi, ex sindaco di Bolotana e oggi uno degli animatori più agguerriti del Comitato per la difesa della sanità del Marghine, gruppo nato per fronteggiare il depauperamento dei servizi sanitari nel territorio.

«Il nostro movimento è nato per l'urgenza di difendere i presidi della sanità del Marghine a fronte dello smantellamento del presidio di Macomer, ma la situazione ormai è fuori controllo in tutta l'isola, con una particolare emergenza nelle zone interne. Basti guardare a quanto sta accadendo in queste settimane a Nuoro, con l'attacco violentissimo ai danni del terzo polo sanitario della Sardegna». Dall'analisi della situazione locale, con il distretto macomerese ridotto ad una «scatola vuota», a quella più generale, con lo sguardo rivolto a quel sistema che consente una suddivisione delle risorse regionali che privilegia da una parte le due città metropolitane, e in particolare Cagliari, dall'altra la sanità privata, ossia le 8 cliniche convenzionate e il Mater Olbia. «Attenzione – è il monito dell'ex sindaco – perché le multinazionali stanno entrando in modo prepotente in Sardegna per drenare risorse pubbliche per erogare servizi in ambito sanitario».

Manconi lancia quindi un appello rivolto a tutti, affinché la mobilitazione per la difesa della sanità pubblica assuma le forme tangibili di una battaglia di popolo, in grado di opporsi in maniera compatta a quel «progetto nefasto che è lo smantellamento della sanità pubblica a favore di quella privata. Un processo che è già in atto – insiste – suggellato dall'intesa Stato-Regione dell'agosto scorso, dal quale emerge chiaramente la volontà di “lombardizzare” la Sardegna, importando un modello, quello lombardo appunto, che trapiantato in una società fragile come la nostra, non può che creare un disastro».

Per il rappresentante del Comitato per la difesa della sanità del Marghine è necessario invece sia rimodulare le risorse già in campo, ovvero quelle che derivano dal bilancio regionale, ma anche chiedere con forza che i rappresentanti dei numerosi comitati spontanei sorti nell'isola a difesa del diritto alla salute siano coinvolti nel processo, sostenuto dal piano del Pnrr, per la riorganizzazione della sanità, in modo da poter contribuire alla creazione di una «sanità concepita dalla base, in grado di dare risposte alle esigenze reali dei cittadini».

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