La Nuova Sardegna

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A giudizio per diffamazione nei confronti del sindaco

A giudizio per diffamazione nei confronti del sindaco

NUORO. Deve rispondere del reato di diffamazione aggravata nei confronti del sindaco di Siniscola, Gian Luigi Farris. Ieri davanti al giudice Alessandra Ponti, si è aperto il processo a carico di...

19 novembre 2021
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NUORO. Deve rispondere del reato di diffamazione aggravata nei confronti del sindaco di Siniscola, Gian Luigi Farris. Ieri davanti al giudice Alessandra Ponti, si è aperto il processo a carico di Sonia Pau, accusata di aver offeso l’onore e la reputazione del primo cittadino baroniese, perché comunicando con più persone e attraverso la pubblicazione di un video su Instagram, avrebbe dato del “pagliaccio” a Farris (parte civile con l’avvocato Marco Cuccu) che “anzichè pensare a risolvere i problemi dei cittadini” sarebbe stato alle prese con la direzione di alcuni lavori in via Matteotti. Pomo della discorda la realizzazione da parte del Comune di alcuni marciapiedi lungo la via, che sarebbero andati ad incidere su alcune proprietà private, compresa quella dell’imputata. Ieri il difensore di Sonia Pau, l’avvocato Ivano Iai, ha sollevato una questione preliminare, proprio sui files che in questo procedimento rappresentano il “corpo del reato”, acquisiti dalla polizia giudiziaria e finiti nel fascicolo del pm, e poi in quello del dibattimento. «Le disposizioni del codice di procedura penale in materia di acquisizioni di documenti informatici, quale prova campione del reato, a seguito della convenzione di Budapest, deve subire una particolare procedura, il cui rispetto è garanzia di integrità, immutabilità del documento stesso – ha detto il difensore –. In questo caso è stato allegato un cd che contiene tre files da cui sono stati estrapolati elementi. Il problema vero è che in sede di deposito di querela, il cd è stato aperto e analizzato da un agente di polizia. Il documento è stato utilizzato, analizzato, e quindi, manomesso, contrariamente alle prescrizioni di Budapest che dettano comportamenti atti ad assicurare la conservazione dei dati. L’acquisizione – ha aggiunto il legale – deve avvenire mediante copia. La polizia avrebbe dovuto provvedere con adeguate misure ad assicurare la conservazione ed evitare l’accesso all’originale. Chiedo l’inutilizzabilità di questo cd, e ancor prima, l’invalidità dell’indagine compiuta in fase di indagine preliminare e l’esclusione del documento dal fascicolo del dibattimento». Il pm Ireno Satta si è opposto all’eccezione sollevata dalla difesa, sostenendo che il video prodotto dalla persona offesa, e inserito nel fascicolo del dibattimento, è stato acquisito secondo procedura corretta. «La visione non ha alterato i dati contenuti nel documento» ha rimarcato l’accusa, alla quale si è associata la parte civile. La questione preliminare è stata rigettata e l’udienza è proseguita con la richiesta da parte dell’imputata, del rito abbreviato condizionato all’audizione di un teste: l’amministratrice del profilo “hotel i narcisi-sardegna” su Instagram. Il processo riprenderà l’8 marzo. (k.s.)

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