La Nuova Sardegna

VILLAGRANDE STRISAILI. Sette debiti fuori bilanci, i primi di una lunga serie, che rischiano di mettere in seria difficoltà il Comune di Villagrande Strisaili costretto a rinunciare agli interventi di manutenzione di strade e opere pubbliche. Il passaggio in consiglio comunale per il loro riconoscimento è avvenuto martedì mattina al termine di un lungo e complesso procedimento di riordino culminato in un nutrito ordine del giorno quasi interamente dedicato alla situazione finanziaria dell’ente. Oltre alla surroga di un consigliere di maggioranza decaduto, con l’ingresso di Simona Melis al posto di Giovanni Angioi, i punti all’ordine del giorno prevedevano l’approvazione dei debiti per una cifra complessiva di oltre 256mila euro. Si parte da modesta somma 480 euro dovuta a causa di una sentenza esecutiva che vede il Comune soccombente nei confronti della società “Su Pasadorgiu”, per proseguire con debito fuori bilancio in favore di un tecnico per l’attività di sportello inerente l’area Pip, somme queste richieste fin dal 2014 e mai pagate. Ancora, quasi 60mila euro da corrispondere alla banca Ifis cessionaria di crediti vantati dal servizio elettrico nazionale il cui pagamento era stato avanzato sin dal novembre 2017. Sempre in tema di bollette non pagate nel periodo 2016 – 2019, ci sono i 69mila euro che l’amministrazione comunale guidata da Alessio Seoni provvederà a pagare a Banca Sistema cessionaria del credito Enel. Il debito fuori bilancio più importante della seduta, 82mila euro, è relativo al riconoscimento della progressione economica di due ex dipendenti. Le somme da sborsare, tuttavia sono ben più ingenti. «I responsabili degli uffici – sottolinea il primo cittadino – hanno segnalato ulteriori passività che potrebbero arrivare al milione di euro». Circostanza questa che nel breve periodo indurrò l’amministrazione all’approvazione di una notevole quantità di ulteriori debiti fuori bilancio, al momento all’incirca un’altra ventina. «Questa situazione – prosegue Seoni – fa intravvedere un serio pericolo per la stabilità finanziaria dell’ente nell’immediato futuro e che impedisce di utilizzare le somme disponibili dall’avanzo di amministrazione per le manutenzioni più urgenti, proprio in previsione di ulteriori esborsi. Si tratta di stabilire ordini di priorità come facciamo nelle nostre famiglie, quando siamo in difficoltà. Pur nel timore di gravi ripercussioni – è la sua conclusione – si sta facendo il possibile per mantenere la rotta e riportare il Comune verso acque meno burrascose».

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