La Nuova Sardegna

Nuoro

Cortes de Gràssia ma non degli artigiani

di Alessandro Mele
Cortes de Gràssia ma non degli artigiani

Da Ziranu a Gabba, da Moro a Fois: noi esclusi dall’evento. Delogu: le case storiche vanno messe a disposizione sempre

27 novembre 2021
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NUORO. Prende il via oggi l’appuntamento nuorese con Autunno in Barbagia che, come annunciato dall’assessora comunale alle Attività produttive Eleonora Angheleddu, vede le eccellenze artigiane nella casa Chironi, in piazza Su connottu, appena restaurata. Arriva però proprio dal mondo degli artigiani una pioggia di critiche all’amministrazione comunale, non solo per i mancati inviti alla manifestazione ma anche per la collocazione degli artigiani nelle case storiche di Santu Predu per soli due giorni all’anno. La critica più accesa arriva da una firma illustre, quella del maestro del ferro Roberto Ziranu: «Questa città pensa di crescere puntando sul suo passato investendo poco sul presente, non va mai avanti, ma torna indietro. Mi dispiace essere stato escluso da una manifestazione che io ho contribuito a far crescere insieme ai colleghi artigiani. Noi non ce lo meritiamo – incalza Ziranu –, chi amministra deve essere capace di coinvolgere le eccellenze della città e non costringerci a compilare la domandina online. Non essere stato invitato a nessun incontro organizzativo è assurdo, lo dico non solo da artigiano ma anche da visitatore di tante altre città nel mondo. Chi ci amministra dovrebbe prendere esempio da queste. Nonostante la rabbia e il rammarico di non essere stato coinvolto, sto partendo a Milano a promuovere Nuoro ma voglio urlare a nome di tutti quelli che vivono di artigianato e che non hanno i soldi per arrivare a fine mese, anche quelli che derivavano dalle vendite in questi due giorni. Dopo due anni di fatica e dolore bisognava dare nuova linfa vitale alla città invece si ammazza anche Autunno in Barbagia». Altra assenza eccellente è quella del sarto Gian Paolo Gabba: «Come ogni anno avrei chiesto un luogo nel quale presentare i nostri prodotti ma non certo il solito piccolo spazio da un metro per un metro, non avrebbe senso. Non siamo stati messi al corrente di ciò che sarebbe successo – prosegue – e siamo rimasti allibiti rispetto alla mancata comunicazione di programma ed esposizioni. Così ho deciso, davanti alla non chiarezza, di non puntare su Autunno in Barbagia nella mia città. Per il futuro, informateci». Antonello Delogu, storico orafo di Santu Predu, è stato invitato a partecipare, ma non sarà presente neanche lui per una motivazione che riporta alla collocazione degli artigiani nelle case storiche: «La promozione del lavoro artigiano non è compatibile né con la situazione pandemica in corso, né con la collocazione che a tutti i costi gli si vuole dare. Che senso ha – spiega – rivitalizzare la città per due giorni quando tutte le strutture comunali storiche sono chiuse da anni per tutto l’anno? Non c’è alcun progetto affinché siano affidate ad attività artistiche o artigiane che valorizzino il quartiere da un punto di vista culturale. Sono anni che attendiamo che queste strutture siano rese disponibili non per Autunno in Barbagia, ma per 365 giorni l’anno. In 42 anni di attività a San Pietro, assisto allo spopolamento compulsivo del quartiere causato anche da politiche sbagliate di questo tipo. Personalmente non mi sposterò dal mio laboratorio per esporre in una casa storica fatiscente. Ci si deve sedere a tavolino per fare un progetto culturale, artigianale e artistico serio da svolgersi già dal prossimo anno e che sia a lungo termine. Aspettiamo». Sandro Moro si occupa di vetro design: «Non siamo stati avvisati in alcun modo. Addirittura non sapevo neanche che quest’anno si facesse la manifestazione. Le cose vanno fatte bene e vanno sapute fare coinvolgendo gli operatori del settore, gli unici in grado di spiegare agli amministratori della città di come e cosa serve per valorizzare davvero il lavoro dell’artigiano». Infine Pietro Fois, falegname: «Non avrei comunque partecipato quest’anno per una serie di motivi, ma credo che sia davvero difficile potersi promuovere se non veniamo neanche chiamati a partecipare a questo genere di eventi».

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