La Nuova Sardegna

Nuoro

«Roncolata? Non volevano uccidere»

«Roncolata? Non volevano uccidere»

Al processo per il tentato omicidio di Flussio parla il medico legale della difesa

01 dicembre 2021
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FLUSSIO. «Colpirono ma non con l’intento di uccidere. La roncola, infatti, venne usata non dalla parte della lama ma di piatto, come un bastone». Le conclusioni del dottor Ernesto D’Aloja, medico legale nominato dalla difesa, potrebbero ribaltare l’impianto accusatorio al processo per il tentato omicidio di Marcello Zucca, avvenuta nel corso di una spedizione punitiva. Ad aprile dello scorso anno, l’allevatore, venne infatti trovato dai carabinieri di Suni gravemente ferito nel suo ovile in località Nuratolu, nelle campagne di Sagama. Benché grave, fece i nomi dei suoi quattro aggressori, che sono finiti sotto processo. Angelo Masala (difeso dagli avvocati Antonello Spada e Gianluca Aste) è accusato di aver colpito al capo con una roncola l’allevatore. Gli altri presunti aggressori sono Giuseppe e Manuel Delogu, padre e figlio (difesi dagli avvocati Rosaria Manconi, Antonella Piredda e Carlo Figus) e un minorenne, affidato ai servizi sociali. D’Aloja, ordinario di Medicina legale all’università di Cagliari è considerato un luminare, tra i più conosciuti a livello nazionale. La sua perizia, basata sull’analisi documentale dei referti, dimostrerebbe non solo un uso differente da quanto sostiene invece l’accusa, della roncola, ma che si trattò di ferite lacero contuse, delle quali, al capo e soltanto sei contro le dieci indicate nei verbali di indagine. Insomma, un quadro molto diverso da quello rappresentato dal pm Valerio bagattini, che sostiene l’accusa davanti al collegio del tribunale di Oristano, presieduto da Carla Altieri. Secondo l’accusa, l’aggressione sarebbe stata scatenata da rancori mai sopiti per una storia di pascoli contesi e sconfinamenti rimasta irrisolta. Marcello Zucca, che venne soccorso dai medici del 118 e portato all’ospedale di Sassari in elicottero, quella mattina, mentre si trovava nel suo ovile, si sarebbe trovato all’improvviso circondato dal quartetto. Durante la lite, Angelo Masala avrebbe colpito più volte l’allevatore al capo con una roncola. I quattro fuggirono ma furono rintracciati quasi subito. (m.c.)

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