La Nuova Sardegna

Nuoro

Un cantiere archeologico nel sito Nuraghe Mannu

di Nino Muggianu
Un cantiere archeologico nel sito Nuraghe Mannu

Dorgali. Il Comune ha pubblicato la gara d’appalto per il restauro del villaggio Gli ultimi lavori di recupero effettuati nell’area risalgono a 19 anni fa

07 dicembre 2021
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DORGALI. A breve saranno effettuati alcuni lavori di manutenzione e restauro nel villaggio nuragico di Nuraghe Mannu a Cala Gonone. Già pronti i fondi necessari. Lo ha deciso l’amministrazione comunale che ha pubblicato una gara d’appalto nel sito istituzionale. Si tratta di uno dei siti più visitati del ricchissimo territorio comunale di Dorgali, che conta oltre 400 siti archeologici che partono dal Neolitico fino alla tarda antichità. Situato in una suggestiva posizione dominante su un rilievo basaltico al centro del golfo di Orosei, il Nuraghe Mannu, da cui prende il nome tutto il villaggio è un monotorre realizzato con grandi massi in vulcanite e basalto con una altezza residua di 4,70 metri e un diametro alla base di quasi 13 metri. Intorno al nuraghe si estende un vasto villaggio di capanne, quindi è probabile che il suo nome sia da attribuire alla grande estensione dell'abitato, piuttosto che al monumento stesso, che è di modeste dimensioni. Le capanne sono circolari e realizzate con pietre non lavorate. Gli altri lavori di recupero di emergenze archeologiche sul territorio dorgalese che hanno interessato il villaggio nuragico di Cala Gonone, risalgono al 2002. Un’iniziativa dell’assessorato al Turismo del Comune di Dorgali in stretta collaborazione con l’allora Comunità Montana del Nuorese n. 9 che aveva redatto il progetto e reperito i fondi necessari. Lavori eseguiti sotto la direzione scientifica della dottoressa Maria Ausilia Fadda, della Soprintendenza archeologica per le province di Sassari e Nuoro. A coordinare l’intervento sul campo era stato il giovane archeologo dorgalese Fabrizio Delussu. Uno degli scopi principali dell’intervento era quello di recuperare gli spazi interni del nuraghe, svuotare il cumulo interno della tholos e di continuare l’indagine sugli ambienti di età romana che si sono sovrapposti alle capanne di età nuragica. Dall’interno del nuraghe erano stati estratti diverse decine di metri cubi di materiali. Gli operai dell’impresa avevano rimosso con cura e particolare attenzione oltre tre metri, in altezza, di materiali che ostruivano l’ingresso principale alla tolos. Nella soddisfazione di aver portato a termine l’importante scavo, la piccola delusione era stata di non aver rinvenuto niente di particolarmente interessante come si pensava. Il risultato: una quantità notevole di materiale ceramico, e oltre un centinaio di cassette di frammenti in terracotta, già messi al sicuro che poi erano state visionate nell’intento d poter ricostruire qualche oggetto. Ora a distanza di anni si parla nuovamente del restauro del villaggio. Resta sempre fermo, invece, il cantiere del villaggio del Nuraghe Arvu, quasi inglobato dal centro abitato.

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