La Nuova Sardegna

Nuoro

Animali vaganti sull’asfalto impennata degli incidenti

di Luciano Piras
Animali vaganti sull’asfalto impennata degli incidenti

Testa, comandante della Polizia stradale: «Fondamentale la rete di prevenzione» All’origine dei sinistri pecore e mucche incustodite. Ma c’è anche una tartaruga

17 gennaio 2022
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NUORO. Non soltanto vacche e cavalli che sbucano all’improvviso o pecore che tagliano la carreggiata magari subito dopo una curva: nel lungo elenco dei cosiddetti “animali vaganti” all’origine di numerosi incidente stradali, ci sono pure una tartaruga, una famiglia di anatroccoli e un cormorano. Tre casi, questi ultimi, registrati nel corso del 2021 lungo la statale 131 dcn, tutti e tre all’altezza di Siniscola, «fortunatamente tutti e tre senza gravi conseguenze per i conducenti delle auto coinvolte nei sinistri» sottolinea il comandante provinciale della Polizia stradale di Nuoro, Leo Testa. Tre singoli casi finiti comunque sul guard-rail: uno per evitare di schiacciare la tartaruga che era ormai a qualche metro dal ciglio della strada; l’altro per non prendere in pieno gli anatroccoli in fila sull’asfalto; il terzo, per non investire un cormorano disorientato e fermo a una decina di centimetri dalla linea di mezzeria.

«Sono 29, in totale, i sinistri con animali registrati l’anno scorso» spiega Testa. Dati alla mano, il dirigente illustra una statistica chiara: dopo il lockdown dovuto alla pandemia, in generale gli incidenti stradali sono aumentati di oltre il 16 per cento rispetto all’anno precedente. Insomma: dai 334 del 2020, i casi sono saliti ai 388 del 2021. C’è da sottolineare che sono diminuiti sensibilmente i mortali: da sei sono scesi a due, «con tre persone decedute nel 2021, mentre nel 2020 sono state sei» precisa il comandante della polstrada.

E se i feriti sono più o meno stabili (157 nel 2020; 152 nel 2021), in qualche caso c’è da rilevare un vero e proprio miracolo per le persone coinvolte. Poteva essere l’ennesima tragedia, lo scorso ottobre, quando un suv è finito su un gregge di pecore incustodite lungo la statale 131 dcn, sul rettilineo poco prima del bivio per Macomer, in direzione Cagliari. Uno dei tratti stradali più pericolosi nell’intera rete viaria provinciale. «Non a caso le maggiori criticità emergono in particolare sulla 131 dcn e sulla 389 var, la Nuoro-Lanusei, le arterie principali del nostro territorio» sottolinea il comandante Leo Testa. «Spesso mancano le reti di recinzione, o sono comunque danneggiate» spiega. Per gli animali al pascolo, perciò, è facile passare in un attimo dall’erba di campagna a quella di cunetta e poi al manto di bitume. Sia sulla 131 sia sulla 389, le vicinanze immediate a Nuoro sono ad alta pericolosità. Dal capoluogo alle gallerie, nei due sensi, altrettanto. Come pure il versante della Baronia, direzione Olbia. Da Nuoro all’Ogliastra gli agguati si moltiplicano, passando all’altezza di Orani, Mamoiada, Orgosolo, Fonni, Villagrande Strisaili e Arzana. «Le aree comunali confinanti con le strade in questione non sono recintate – spiega ancora il dirigente della polstrada nuorese – e gli animali spesso sono incustoditi. Quando invadono le carreggiate diventano un pericolo concreto per la circolazione e in molti casi si trasformano in fattori determinanti di numerosi sinistri stradali anche con conseguenze mortali sia per gli automobilisti sia per gli animali». «Ad aggravare la situazione – aggiunge Testa – c’è la mancanza della targhetta identificativa, persino del marchio auricolare o del bolo endoruminale del capo di bestiame coinvolto nell’incidente, di conseguenza è impossibile identificarne il proprietario». «Ecco perché oggi è necessaria più che mai una “rete di prevenzione”: tutti devono fare la propria parte. Per fermare il fenomeno degli incidenti dovuti agli animali vaganti è fondamentale l’apporto di tutti, dei proprietari dei terreni, privati o pubblici che siano, degli affittuari, dei gestori».

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