La Nuova Sardegna

Nuoro

Lollove rinasce e sogna in grande

Luca Urgu
Lollove rinasce e sogna in grande

Una cinquantina di turisti in visita al borgo. Ora i residenti sono 12, quattro anni fa erano sei

14 febbraio 2022
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NUORO. La domenica di Lollove in questa metà febbraio che sa di primavera è quella di un borgo da scoprire per quelli che ieri lo hanno visitato per la prima volta. Ma è facile che e di chi tornandoci ha maturato la certezza di un clima che migliora grazie ai giovani e ai nuovi residenti. Che poi nel giro degli ultimi quattro anni sono raddoppiati passando da sei a dodici, per un incremento del 100 per cento appare come un piccolo grande record. Di sicuro un segnale più che tangibile per una rinascita che passa attraverso la forze e le idee delle persone. Un motivo in più per credere nel futuro che queste settanta casette possano di nuovo ospitare una comunità viva. Intanto il percorso iniziato dall’amministrazione comunale con un gruppo di privati per inserire Lollove tra i Borghi più belli d’Italia partecipando ad un apposito bando (che potrebbe far arrivare 10 milioni di euro per infrastrutture importanti) è un segnale di attenzione verso un percorso virtuoso che ha già convinto diverse persone del fatto che qui si possa fare impresa e cultura. Un binomio non antitetico ma in sinergia con l’ambiente come dimostrava ieri mattina l’immagine di un borgo vivo attraversato da piccoli gruppi che si muovevano in sintonia con tutto il contesto. Uno dei primi a credere in questa svolta è Simone Ciferni, 32 anni, con esperienze all’estero ma famiglia ben radicata tra Nuoro e Lollove. «Mi sono trasferito qua nel primo lockdown con la convinzione che si potesse fare molto per far rivivere il borgo che ha storia, cultura e un’identità precisa», dice il giovane. Ieri tra i tavoli della locanda che gestisce assieme alla compagna Laura e alla sua famiglia c’erano una cinquantina di persone. «Praticamente da tutte le parti dell’isola e dalla Toscana, stranamente ieri nessun straniero, ma in questi mesi sono arrivati anche dal kazakistan e dagli Stati Uniti. Ovviamente il menù è costruito sui prodotti della nostra azienda agricola». Giornate impegnative queste del weekend anche per Roberto Chessa che ha condotto diversi gruppi per le viuzze di Lollove raccontando aneddoti, storie di questo borgo dove negli ultimi anni non si è più festeggiato nemmeno uno dei tre santi per la difficoltà di mettere su un comitato.

Da un anno è anche attiva un’associazione diventata il motore di tante iniziative. Intanto una cartellonistica in legno – realizzata dagli stessi abitanti – suggerisce nei punti strategici le informazioni fondamentali e un leggio in metallo ricorda che Lollove è stato raccontato da Grazia Deledda fermando in italiano e inglese una frase tratto dal testo de “La madre” del 1919. Paola Atzeni, drammaturga di Isili, è in questi mesi a Nuoro per una residenza artistica del Ten.

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