La Nuova Sardegna

Nuoro

Oliena. La carenza di medici in una interrogazione di Lapia

Oliena. La carenza di medici in una interrogazione di Lapia

OLIENA. «Nella mia terra non si riesce nemmeno ad avere il medico di famiglia. Le faccio l’esempio di Oliena – ha affermato la deputata Lapia durante il question time dei giorni scorsi in commissione...

06 marzo 2022
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OLIENA. «Nella mia terra non si riesce nemmeno ad avere il medico di famiglia. Le faccio l’esempio di Oliena – ha affermato la deputata Lapia durante il question time dei giorni scorsi in commissione Affari sociali e sanità che si è tenuto della Camera dei deputati – in cui addirittura i medici ci sarebbero, ma non possono entrare in servizio perché la Regione non procede con le nomine. È se vero che per i giovani laureati la medicina di base rappresenta talvolta una seconda scelta, è compito della politica trovare le soluzioni più adeguate per incentivarli e per garantire la loro presenza anche nei territori disagiati». La deputata Mara Lapia, nel testo dell’interrogazione presentata nei giorni scorsi al ministero della Salute in merito all’emergenza legata alla carenza dei medici di base, citando il caso del comune di Oliena, ha poi fatto riferimento al divario che esiste da tempo tra i medici di base in uscita ed in entrata previsto per i prossimi anni che, per quanto riguarda la Sardegna, rappresenta numeri davvero molto preoccupanti. Nei prossimi sette anni infatti, sarebbe previsto il pensionamento di ben 719 medici contro l’ingresso di appena 70 nuove risorse. Un dato che, qualora fosse confermato, metterebbe a serio rischio la garanzia dell’assistenza di base per i cittadini sardi di diversi comuni dell’isola. «Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha dimostrato più volte di prestare molta attenzione alla situazione della Sardegna, ebbene – ha concluso la deputata sarda, Mara Lapia – io chiedo al Governo di vigilare sull’operato della Regione in tema di sanità, perché nella mia terra ci sono moltissimi cittadini che non hanno accesso alle cure e addirittura all’assistenza di base, e il timore concreto è che la situazione tenderà a peggiorare drasticamente».

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