La Nuova Sardegna

Nuoro

«Mancano 12 medici»: a Nuoro pronto soccorso al collasso

Giusy Ferreli
L'ospedale San Francesco
L'ospedale San Francesco

Nuovo sos dei sindacati nonostante i due rinforzi in arrivo dalla Croce rossa. «La chiusura del reparto causerebbe un disservizio per tutto il territorio»

04 aprile 2022
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NUORO. «Salvate l'ospedale di Nuoro. Al San Francesco non è cambiato nulla, anzi la situazione è sempre più grave». L'accorata richiesta, e nel contempo un duro atto di accusa, arriva dalle organizzazioni sindacali dei medici che dopo le dimissioni della responsabile del pronto soccorso del San Francesco sono nuovamente sul piede di guerra e chiedono un incontro urgente ai vertici della Asl. Per le segreterie regionali e provinciale delle sigle più rappresentative, le dimissioni della dottoressa Michela Matta rappresentano l'ennesimo episodio che segna il tracollo del presidio nuorese, episodio al quale occorre subito porre rimedio. «In questi giorni il pronto soccorso, per il quale si avevano tante speranze di un incremento dei medici in servizio, non ha più un responsabile, non un primario di cui si è sempre in attesa, ma nemmeno un responsabile facente funzioni» è la denuncia di Maria Elisabetta Piu, segretario Regionale Anaao Assomed, Cesare Iesu a capo dell'Aaroi Sardegna, Tania Favini consigliere del direttivo regionale Aaroi-Emac, Davide Piredda coordinatore regionale Fassid, Alessandro Carai segretario provinciale dello stessa sigla, Piero Delogu vicesegretario regionale Fesmed e Claudia Massaiu delegata Asl di Nuoro Cimo, che snocciolano i numeri dell'emergenza pronto soccorso

. «I medici attualmente in servizio restano in 6, più i 2 della Croce rossa italiana, sui 18 previsti. Così il pronto soccorso rischia seriamente la chiusura che causerebbe un gravissimo, ulteriore disservizio per tutto il territorio barbaricino» sottolineano, in un documento inviato al direttore generale dell'azienda Paolo Cannas, i sindacati che vorrebbero vagliare con i vertici Asl «le scarne possibilità di tenere aperto un servizio fondamentale per tutto l'ospedale e per i cittadini».Una boccata di ossigeno ulteriore, rispetto all'arrivo dei due medici della Croce rossa italiana che, tuttavia non bastano ad assicurare la copertura di tutti i turni (uno infatti è disponibile per un unico turno nella giornata di sabato), potrebbe arrivare dal concorso in svolgimento a Cagliari. Da questo concorso si potrebbero assumere rapidamente gli specialisti per il San Francesco. Ma c'è un ma che pesa come un macigno. «I 27 medici in graduatoria - argomentano i sindacalisti - sono pochi per le carenze di tutta la Sardegna ed è difficile, non essendo prevista una ripartizione proporzionale in base alle carenze dei diversi ospedali, che, di questi, ne arrivino in altre sedi oltre che quelle più attrattive dei poli sanitari di Cagliari e Sassari».

A questo riguardo i sindacati tirano in ballo l'assessore regionale alla Sanità Mario, Nieddu. «L'assessore afferma che le aziende possono assumere ma a tutt'oggi non si hanno notizie di altri concorsi. Saranno necessari mesi per bandirne di nuovi ed espletare tutte le incombenze burocratiche. Non sono da aiuto per le Asl le difficoltà legate alla carenza di amministrativi e alla mancata emanazione da parte dell'assessorato di linee guida per la realizzazione degli atti aziendali, documenti di programmazione essenziali per le aziende sanitarie». In questo quadro va dunque inserita la criticità del front office del San Francesco e non solo. «Attualmente il pronto soccorso di Nuoro resta aperto con soluzioni tampone che prevedono la copertura dei turni di servizio da parte dei medici dei reparti già in grave carenza. Tutto questo - è la conclusione - avviene alla vigilia della visita del sottosegretario Costa per prendere atto delle condizioni della sanità nuorese senza soluzioni valide all'orizzonte. I medici nuoresi sono allo stremo e da mesi cercano di far sentire la loro voce senza risposte». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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