La Nuova Sardegna

Nuoro

A Dorgali su mudonzu, il rito dei "ladri" di fiori

Nino Muggianu
A Dorgali su mudonzu, il rito dei "ladri" di fiori

Per tradizione vengono rubati i vasi dalle case. Con la "refurtiva" viene abbellito il sagrato di Santa Caterina

18 aprile 2022
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DORGALI. Occhio alle piante e ai vasi dei fiori, nei davanzali, nei balconi e nei giardini. Per molte donne e non solo, la notte prima del giorno della Resurrezione di Cristo è una notte insonne. Nelle prime ore del mattino infatti ritorna la tradizione tutta dorgalese di "su mudonzu" rivista e corretta rispetto a qualche decina di anni fa. Nottetempo alla vigilia del giorno di Pasqua, il sagrato della chiesa parrocchiale di Santa Caterina d'Alessandria, come da sempre vuole la tradizione, appunto, viene abbellito con fiori e piante "asportate" senza autorizzazione, dalle case. Da qualche anno, grazie anche alle raccomandazioni dei sacerdoti c'è attenzione a non fare danni. I fiori esposti, adesso tutti o quasi in piccoli vasi, è ordinata, niente vasi rotti, come spesso succedeva in passato. Si assiste a un "mudonzu" ben fatto tenendo conto delle regole.

La consuetudine di "su mudonzu" che non si sa quando e perché sia nata, consiste nell'addobbare la piazza antistante la chiesa parrocchiale di fiori e piante prese in "prestito" dalle case degli ignari donatori. Una tradizione che manda su tutte le furie le padrone di casa di Dorgali, che la mattina di Pasqua si risvegliano con il giardino o i balconi spogli dai fiori e dalle piante. I proprietari, se sono fortunati, possono andare a ritirare i loro vasi nella piazza della chiesa che durante la notte è diventata una grande serra e un giardino fiorito. Uno spettacolo unico, che tutto sommato piace a tutti. Specie alle signore che si presentano per prime all'appuntamento nella piazza per portare via i vasi più belli, anche se non erano stati presi dal proprio giardino dai vari gruppi di ragazzi che, ognuno per conto proprio, prende in "consegna" un rione dove poter operare.

L'usanza anche se meno sentita, viene ripetuta la notte tra il lunedì di pasquetta e il martedì nella chiesetta di Santa Lucia, nella zona alta dal paese. Usanza che comprendeva anche una escursione in cima al monte Bardia, il monte per eccellenza di Dorgali, dove sulla sommità è issata una grande croce. Fino a qualche decennio fa nel piccolo spiazzo a circa 1.000 metri di altitudine, si celebrava anche la messa grazie a qualche giovane sacerdote che assieme ai parrocchiani si prendeva la briga di fare una scarpinata lungo il sentiero che dalla vecchia galleria (versante Cala Gonone) porta fino alla cima dopo due ore di cammino.

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