La Nuova Sardegna

Nuoro

Piccola spinta in avanti per il treno della Barbagia

di Francesco Pirisi
Piccola spinta in avanti per il treno della Barbagia

Il potenziamento della ferrovia in commissione Lavori pubblici del Senato. La scheda per la conversione dello scartamento è all’esame del Governo

18 giugno 2022
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NUORO. Nuovo passaggio in Senato del progetto per il potenziamento della ferrovia in provincia di Nuoro. Il confronto tre giorni fa nella commissione Lavori pubblici e Comunicazioni. Questa volta sono stati chiesti lumi, sull’impegno dell’amministrazione centrale a favore dell’infrastruttura, a Luigi Ferraris, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Risposte che per il momento Ferraris non ha potuto o saputo dare, ma sulle quali si è riservato delle comunicazioni a breve, da recapitare al parlamentino di Palazzo Madama. Della commissione fa parte la senatrice di Nuoro, Elvira Lucia Evangelista, di Italia Viva: «Ho spiegato l’importanza del potenziamento della ferrovia – ha affermato – in un territorio come quello del Nuorese, colpito dallo spopolamento, anche per la carenza di servizi».

Nel tavolo del Governo è già presente da oltre un anno la richiesta (con una scheda tecnica) che arriva dalla Sardegna centrale e dalla Gallura. Istanza dal comitato popolare Trenitalia nel Nuorese, a cui si sono affiancati i sindaci di oltre una ventina di comuni. Ciò che si chiede è, prima di tutto, la conversione dallo scartamento ridotto a quello ordinario della linea Macomer-Nuoro, oggi gestita da Arst, azienda della Regione. E, poi, il prolungamento della strada ferrata sino a Olbia, attraverso la Baronia e la Gallura litoranea.

Ultimamente l’iter ha fatto un passo in avanti, grazie alla spinta di alcuni parlamentari, che hanno deciso di supportare l’azione del comitato e degli amministratori locali. Il piano di fattibilità dell’intervento è stato inserito all’interno del documento strategico di Rfi, Rete ferroviaria italiana.

Ente di Stato che gestisce le tratte nazionali, comprese quelle della Sardegna.

La cui attività ci si auspica sia allargata a ricomprendere le due nuove tratte della provincia, da realizzare e gestire, e che avrebbero come capolinea l’area industriale di Pratosardo.

«Dall’amministratore Ferraris ci aspettiamo risposte proprio sullo stato dell’arte dello studio di fattibilità», aggiunge la senatrice di Italia Viva. «La ferrovia – spiega ancora – non può essere sostituita dal trasporto su gomma, sia per i costi elevati, l’impatto ambientale e la pericolosità che caratterizzano quest’ultimo sistema».

L’intervento completo ha un prezzo di circa un miliardo e 300 milioni di euro, 114 dei quali per la Macomer-Nuoro. Tratta che si prevede di collegare con la dorsale sarda, la Cagliari-Sassari, con innesto a Borore, che sostituirebbe l’attuale capolinea di Macomer.

Quando è stato ideato il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) si pensava fosse il fondo fortunato per dare una ferrovia moderna a un’area geografia che ne priva da sempre.

Il progetto però non è mai entrato nelle poste del Pnrr, nonostante la ragione prima di esso (e del prestito dell’Unione europea) sia quella d’intervenire nella coesione tra aree oggi con livelli di sviluppo disomogenei, evitando valutazioni tra costi e benefici economici nell’intrapresa aziendale. Tra gli impedimenti, ha evidenziato il presidente del comitato, Claudio Solinas, «la resistenza della Regione a cedere la Macome-Nuoro a Rfi, che a quel trasferimento ha condizionato la realizzazione del collegamento con Olbia».

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