La Nuova Sardegna

Nuoro

La vertenza delle imprese

«Nuorese fuori dalla Zes: mai stati interpellati»

Simonetta Selloni
«Nuorese fuori dalla Zes: mai stati interpellati»

L’esclusione del territorio dalla Zona economica speciale. La rabbia dei rappresentanti dei settori produttivi. Il sindaco di Nuoro Andrea Soddu: dal 2016 chiediamo di rientrare nella perimetrazione Tortolì-Arbatax

21 settembre 2022
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Nuoro Fatto fuori, escluso, marginalizzato. Il Nuorese – fatta salva l’Ogliastra – non partecipa alla festa per la istituzione della Zona economica speciale, divenuta operativa (dopo il Dpcm istitutivodel 10 dicembre scorso) qualche giorno fa con la firma del commissario di Governo Aldo Cadau. Il Nuorese non partecipa semplicemente perchè non incluso nella perimetrazione dei 2.700 ettari della Zes, con gli enormi sostegni per le imprese: regime fiscale di vantaggio che contempla l’abbattimento della tassazione su alcune tipologie di imprese, la tassazione agevolata per investimenti e profitti fino a 100 milioni di euro per investimento, il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali all’attività d’impresa, l’istituzione della zona franca doganale interclusa, le procedure amministrative semplificate, i dazi ridotti sulle importazioni.

L’ira di Confindustria «Quindici comuni, 6 aree industriali, e l’unico territorio escluso è il Nuorese dove da decenni mancano azioni di sviluppo a sostegno del tessuto produttivo». Il presidente degli industriali di Nuoro Giovanni Bitti lo dice chiaramente. «Tutte le città capoluogo di provincia con gli hinterland beneficeranno, direttamente o indirettamente, dei vantaggi offerti dalla Zes. Non c’è Nuoro, non c’è il centro Sardegna. Nessuno ci ha mai contattato dalla Regione per le perimetrazioni. Abbiamo presentato solleciti e pressioni. Nei territori inclusi vediamo Buddusò e Monti legati al Cipnes di Olbia. Non si capisce perchè per il Nuorese non si sia tenuto conto del collegamento con l’area portuale di Siniscola-La Caletta o con quella di Tortolì-Arbatax, quest’ultima peraltro inclusa nella perimetrazione». Aggiunge, Bitti, che alcuni imprenditori del Nuorese avevano già manifestato la volontà di spostare la logistica a Olbia; «Figurarsi ora, con questi eccezionali vantaggi. Chi penserà più di investire nel centro Sardegna?». E conclude: «Non c’è consistenza politica in chi ci rappresenta, non ci sono politiche di sviluppo a sostegno delle imprese che con enormi difficoltà continuano a operare qui».

«Egoismo dei forti «È una questione sistematica, le aree interne sono deboli e non ci sono meccanismi di perequazione. Dai quali vengono vengono puntualmente escluse». Agostino Cicalò è il presidente della Camera di commercio. «Siamo in una situazione difficilissima, ma ancora una volta quanto accaduto è frutto dell’egoismo delle zone più forti dell’isola. Quante volte Cagliari si lamenta di Roma matrigna? È lo stesso, lo stesso atteggiamento: i più forti e i più furbi hanno la meglio. E non c’è evidentemente una coscienza politica », conclude.

«Mai chiamati» Il sindaco Andrea Soddu mostra le carte. «Intanto già dal 2016 abbiamo chiesto al sindaco di Tortolì di inserire nella delibera di giunta allegata all’area di perimetrazione anche la zona industriale di Pratosardo. E il 22 aprile di quell’anno il consiglio comunale aveva deliberato di chiedere l’inserimento del territorio di Nuoro e Pratosardo nella Zona franca non interclusa del porto di Tortolì-Arbatax, e in subordine, nel porto di Olbia». Cosa è successo, è evidente: il nulla. «Peggio. Non siamo stati interpellati da nessuno. Quando, l’altro giorno, il presidente della Regione Solinas ha presentato la Zes, ho chiamato la presidenza della giunta e non ho avuto risposta, e quindi il Centro di programmazione della Regione. Ci hanno detto che Nuoro non avrebbe potuto essere inserita, che sarebbe stato difficilissimo. Ma io dico che le perimetrazioni sono state fatte da loro». Sessant’anni fa il Piano di rinascita della Sardegna aveva l’obiettivo di riequilibrare il ciclo economico naturale che avvantaggia le aree costiere, creando un riequilibrio nelle zone interne. «Ma questo non è avvenuto, non avviene . Il 23 – continua Soddu – scenderemo in piazza per rivendicare trasporti efficienti e livelli minisi di assistenza sanitaria. Dobbiamo credere che le zone interne vengano tenute presenti solo per Autunno in Barbagia o per fare una passeggiata a Pasquetta?»

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