La Nuova Sardegna

Silanus Anche domenica, giorno del suo compleanno, ha scritto una poesia. Versi endecasillabi in quartine perfettamente rimate. Nonostante i 102 anni di età il nonnino di Silanus, Giovanni Ibba, continua a coltivare la sua passione, quella per la poesia. E per farlo utilizza computer, tablet e cellulare che maneggia con grande dimestichezza. Una volta composte le poesie vengono pubblicate sul suo stato e inviate a conoscenti e amici. Giovanni Ibba, originario di Serrenti, è nato il 28 novembre del 1910. Da ragazzino ha lavorato nei campi agricoli, poi è passato alle dipendenze dell’Anas, quindi in miniera per estrarre il caolino. Il servizio militare lo ha svolto in Marina. Una vita movimentata la sua che lo ha portato in giro per il mondo: America, Africa, Francia, Egitto e in tanti altri posti. Ha conosciuto l’esperienza dell’emigrazione ed è stato prigioniero di guerra. Ha svolto una innumerevole serie di lavori e letto tantissimi libri. Un uomo di grande cultura con la poesia nel sangue.

«Attraverso i componimenti poetici racconto la verità e i passaggi della Bibbia – racconta Giovanni Ibba – la poesia mi impegna e mi tiene allenata la memoria. È una passione che ho sempre coltivato».

Il nonnino abita a Silanus, dove vive con il figlio e con la nuora che lo seguono con cure amorevoli e non gli fanno mancare affetto e calore. «Gli eroi non siamo noi centenari, ma i familiari che ci assistono con rispetto e affezione naturale – sottolinea il nonnino – qualità sempre più rare di questi tempi».

Per il paese di Silanus si tratta dell’ennesimo ultracentenario. Il 30 ottobre Pietrina Niola ha tagliato il traguardo dei 103 anni di vita, mentre Tonia Mastinu ne compirà 101 il 31 gennaio, seguita da Nannedda Arca che festeggerà i 102 il 18 aprile. Alle loro spalle c’è un esercito di arzilli ultranovantenni che hanno il secolo di vita ad un tiro di schioppo.

Silanus si conferma così paese di centenari. Studiosi e ricercatori di mezzo mondo (in particolare inglesi, giapponesi, coreani, americani) hanno da tempo focalizzato le loro attenzioni sulla longevità degli abitanti di questo centro del Marghine dove agli inizi del duemila vivevano in contemporanea ben otto ultracentenari (una percentuale, se rapportata al numero degli abitanti residenti, considerata tra le più alte al mondo).

Tra i tanti c’era una donna di 108 anni (Teresa Morittu) e due fratelli (nati nello stesso anno con undici mesi differenza uno dall'altro) che di anni ne avevano quasi 103.