La Nuova Sardegna

Nuoro

Tribunale di Nuoro

I Pintor contro l'Anas: «Imputazione coatta»

di Simonetta Selloni
I Pintor contro l'Anas: «Imputazione coatta»

La famiglia ha denunciato i funzionari per omicidio colposo

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Nuoro Ci vorrà qualche giorno prima di sapere se l’Anas, o meglio sei dei suoi uomini di vertice, saranno processati per omicidio colposo per l’incidente che il 25 dicembre 2017 costò la vita ai fratelli Francesco e Matteo Pintor, di 24 e 16 anni. Ieri dal Gip del tribunale di Nuoro Giovanni Angelicchio si è svolta l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione delle loro posizioni presentata dal pm Andrea Ghironi. Questa richiesta è stata reiterata; i genitori dei due ragazzi, Michele Pintor e Annarita Doneddu e il fratello Giovanni vi si sono opposti, attraverso gli avvocati Marcello Mereu e Ivano Iai, chiedendo l’imputazione coatta o in subordine un supplemento di perizia sul guard-rail sul quale si schiantò l’auto nella quale viaggiavano. Il gip Giovanni Angelicchio si è riservato di decidere. I ragazzi erano morti in quella che è stata chiamata la “curva della morte, un chilometro della 129 tra il 63,700 e il 64,700. Alla guida dell’auto c’era il cugino, Alessandro Satta: perse il controllo dell’auto perché, come venne accertato in seguito, la sindrome di Brugada (la stessa che provocò la morte del calciatore Astori), gli causò un black out di coscienza. La Fiesta finì su un guard-rail non interrato, divenuto una lama che aveva ucciso i due fratelli. A rispondere di quel guard-rail ma anche della segnaletica insufficiente, i Pintor stanno chiamando l’Anas: tra gli imputati c’è anche l’allora capo compartimento Valter Bortolan. «Aspettiamo, sembriamo Davide contro Golia», ha detto Giovanni Pintor, al termine dell’udienza. Lui era nella macchina, si salvò. Da allora, con la famiglia, ha trasformato la tragedia in una battaglia per la sicurezza di tutti. E al di là dei singoli imputati, il punto è il concetto di responsabilità dell’organismo che, quella sicurezza, la dovrebbe garantire. Ossia l’Anas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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