La Nuova Sardegna

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Lutto

Nuoro, addio ad Antonio Bassu: per 42 anni alla Nuova al servizio dei lettori

Una vecchia foto di Antonio Bassu
Una vecchia foto di Antonio Bassu

Cronista di bianca dal ’73, ha raccontato la città

08 marzo 2023
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Nuoro Se ne va un pezzo di storia della Nuova Sardegna, e della redazione di Nuoro in particolare. È morto all’età di 84 anni Antonio Bassu, storica firma di queste colonne per ben 42 anni, cronista di “bianca” per eccellenza. Antonio ha raccontato Nuoro e il suo territorio ai lettori della Nuova Sardegna dal 1973 (anno in cui nacque la redazione di Nuoro) sino al 2015. Era iscritto all’Ordine dei giornalisti dalla fine degli anni 60, e aveva collaborato con Tutto Quotidiano, chiuso in quel periodo.

Nel 1973 appunto il passaggio alla Nuova, in una redazione tutta da costruire, con accanto l’amico Francesco “Ceccio” Piras, il re della nera, sotto la guida di Antonio Rojch. Nuoro è tutta da raccontare, i problemi di una città cresciuta in fretta sono da denunciare, la vita politica e i suoi retroscena vanno portati alla luce. In questo compito Antonio Bassu è favorito dal fatto che viene assunto dalla Provincia di Nuoro come addetto stampa, dove in seguito ricoprirà l’incarico di capo ufficio stampa.

La Nuova però è il suo vero amore, ed è grazie al lavoro al giornale che diventa una delle figure più note dell’informazione cittadina, e sicuramente il giornalista più longevo. Lasciata la Provincia con l’arrivo della pensione, si dedica unicamente all’attività di cronista. Lo fa con una dedizione totale. Chiunque abbia lavorato con lui sa che era abituato a risolvere il problema dei problemi, in un giornale: la carenza di notizie. Antonio Bassu ci pensava un attimo e tirava fuori dal cilindro un servizio sui disservizi della città, o approfondiva un fatto trascurato. Era un grande lavoratore che non si tirava mai indietro, onesto e scrupoloso.

Nel 2015, lasciare la redazione dove aveva trascorso 42 anni è stato probabilmente un trauma, tale da influire sull’ umore e persino sulla sua salute. La morte prematura della figlia Silvia, pochi anni dopo, lo ha minato profondamente. Nonostante ciò la passione per scrivere non lo ha mai abbandonato. Negli ultimi anni stava lavorando a un libro sui sequestri di persona, un romanzo dal titolo “Hotel Supramonte”. Lo aveva ultimato ma non si decideva a pubblicarlo, e ne aveva affidato le bozze al sacerdote Francesco Mariani, direttore del settimanale diocesano L’Ortobene. Sarà proprio l’amico sacerdote a celebrare il funerale oggi alle 15,30 nella chiesa di San Giuseppe.

In redazione, tra colleghi, scherzavamo talvolta sul fatto che con l’età avesse un po’ la lacrima facile. La stessa lacrima che ora scappa a noi, caro Antonio, mentre ci stringiamo a Paola, Marco e al piccolo Maico nel ricordo di un amico e collega come pochi. (p.me.)

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