La Nuova Sardegna

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Conti pignorati alla Tossilo spa: slitta l’apertura dell’impianto

di Alessandra Deledda
Conti pignorati alla Tossilo spa: slitta l’apertura dell’impianto

Bloccati da un’azienda che vanta crediti per alcune migliaia di euro

02 giugno 2023
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Macomer Doveva essere questione di giorni l’avvio dell’impianto di compostaggio di Tossilo, non appena fossero confluite nelle casse le somme necessarie alla messa in funzione pari a 500 mila euro, anche in vista della imminente stagione estiva. Ma negli scorsi giorni la Tossilo s.p.a. ha ricevuto un’ingiunzione di pignoramento presso terzi dei conti correnti che ha letteralmente ingessato il tutto. L’atto proviene da un fornitore di servizi della società, lo studio tecnico ingegneristico A.r.d. s.r.l., che vanta nei confronti della società un credito di qualche migliaio di euro. Come spiega Antonio Delitala, presidente della Tossilo s.p.a.: «Negli ultimi anni tutti i creditori, che conoscono bene la situazione, sono rimasti in attesa mentre ora questa ingiunzione arriva in maniera del tutto contraria all’interesse pubblico». Il bacino di utenza dell’impianto di Tossilo è infatti molto ampio, con circa 70 comuni della Sardegna che conferiscono i propri rifiuti organici, e con l’arrivo dell’estate il mancato avvio provocherebbe una situazione di estrema emergenza ambientale e non solo, dal momento che buona parte delle discariche sono sature.

La vicenda aveva attirato anche l’attenzione del Prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, il quale aveva convocato un tavolo per discutere della situazione di stallo e soprattutto della precaria condizione lavorativa e retributiva dei dipendenti della società, con gli assessori regionali all’industria e all’ambiente, con i sindaci del territorio e con i rappresentanti sindacali.

La Tossilo s.p.a., i cui debiti da ripianare ammontano a 7 milioni e 600 mila euro, ha perso pertanto l’operatività sui conti correnti, ma per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori, la somma di un milione e 70 mila euro, da tempo stanziati dall’assessorato regionale del Lavoro e che ora si trova depositata presso la segreteria della Regione e in imminente fase di erogazione, in base a un provvedimento risalente allo scorso febbraio verrà direttamente trasferita ai Comuni di Borore e Macomer dove sono stati momentaneamente dislocati gli operai e che stanno anticipando le retribuzioni. La questione è ora sospesa dopo il ricorso presentato dai legali della società contro il decreto di ingiunzione e non resta che attendere la decisione del giudice del Tribunale di Oristano.


 

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