La Nuova Sardegna

Nuoro

Processo

Borore, assolto Enrico Porcu: fermato durante il lockdown dimostra che andava dal gommista

di Michela Cuccu
Borore, assolto Enrico Porcu: fermato durante il lockdown dimostra che andava dal gommista

Era accusato di falso ideologico. I carabinieri dopo il controllo al posto di blocco erano andati in officina e non lo avevano trovato

20 ottobre 2023
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Borore In pieno lockdown aveva detto ai carabinieri che lo avevano fermato ad un posto di blocco che stava andando dal gommista. I militari lo avevano lasciato andare ma non gli avevano creduto ed erano andati a verificare. Non trovandolo nell’officina, lo avevano denunciato per falso ideologico.

Ieri, a distanza di tre anni dalla denuncia, il giudice monocratico di Oristano ha assolto un giovane di Borore, Enrico Porcu, perché il fatto non sussiste . Il processo si è svolto a porte chiuse perché il giudice Marco Mascia e il pm Ivan Sanna avevano accolto la richiesta del difensore, l’avvocato Luciano Rubattu, di procedere con il rito abbreviato, condizionato all'audizione del gommista.

Il giovane aveva sempre sostenuto di essere arrivato con un certo ritardo dal gommista, non sapendo che qualche giorno prima avesse trasferito l’officina nella zona industriale. Per questo, quando i carabinieri arrivarono, Porcu non c’era. Al giudice il gommista ha confermato la versione del cliente, spiegando che si presentò in officina che i carabinieri erano appena andati via, fornendo anche le fatture che hanno confermato avesse ordinato giorni prima delle gomme per sostituire quelle ormai usurate della sua auto.

Data l’evidenza, il giovane che aveva anche ricevuto una sanzione pecuniaria, poi revocata, è stato assolto con formula ampia. Una vicenda, questa, che risale al 2020 e che se non fosse vera, sembrerebbe presa dal copione di un film-commedia, di quelli basati sui tanti aneddoti del periodo del primo lockdown. Periodo triste di quando, appena iniziata la pandemia e non era ancora stato scoperto un vaccino o la cura per quella terribile influenza provocata dal virus covid, appunto, il distanziamento fisico, rappresentava l’unica arma per evitare il contagio.

Si stava tutti (o quasi) rinchiusi a casa, possibilmente anche per lavorare (in smart working) e anche le lezioni scolastiche ed universitarie si seguivano on line. Mentre gli ospedali scoppiavano e migliaia di persone, purtroppo, morivano in totale solitudine, per uscire ci voleva una giustificazione valida. Città e paesi erano presidiati da posti di blocco. Anche fare una passeggiata era vietato e si arrivò persino ad utilizzare metodi che oggi ricordiamo con un sorriso, come i droni che intercettavano i ”ribelli”del lockdown. Ma Enrico Porcu, quella mattina non aveva disobbedito al lockdown. E dal gommista, c’era andato davvero.

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