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Standing ovation al Ten per "Il giorno del giudizio"

di Luca Urgu
Standing ovation al Ten per "Il giorno del giudizio"

Sold out le due date dello spettacolo teatrale diretto da Marco Spiga. Il testo di Salvatore Satta in sardo prende ritmo e affascina

09 dicembre 2023
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Nuoro Un intero teatro in piedi ad applaudire. E gli attori con il regista Marco Spiga a raccogliere l’ovazione. Una, due, tre volte. A una manciata di minuti dalle 22 e 30 di venerdì sera è calato il sipario sulla prima teatrale de “Il giorno del giudizio”, e l’emozione era davvero palpabile e contagiosa in sala tra la gente che non è voluta mancare al primo dei due appuntamenti da sold out. C’era chi aveva un amico, chi un parente con una parte da recitare. Altri ancora giustamente curiosi per il racconto a teatro del capolavoro sattiano, una sorta di metro – in parte ancora oggi valido – per misurare Nuoro e la nuoresità. La magia della scena fin dalle prime immagini della città e del cimitero di Sa ’e Manca accompagnati dalla voce narrante hanno permesso di sfogliare di nuovo quelle pagine di grande letteratura e calarsi nella Nuoro del primo decennio del Novecento, alla vigilia della Grande Guerra. Tra dinamiche di sopraffazione, e lotta di classe, poca per la verità, tra i pastori di San Pietro assieme ai contadini di Seuna e i grandi proprietari.

Spiga tratteggia i personaggi donando forza e impeto, rassegnazione e carisma e dissacrante ironia. La narrazione procede senza intoppi e il sardo dà lustro, tempi, ritmo al racconto, che così appare ancora più autentico. Un affresco a cui contribuiscono oltre trenta attori, di cui solo tre professionisti. «Preparare uno spettacolo del genere è una grandissima sfida – dice Valentina Loche, da anni sul palcoscenico –. Sono state settimane di lavoro creativo nelle quali ciascuno di noi si è messo in gioco. Studio, formazione, confronto, passione per il teatro e azione ma anche divertimento. Tra di noi si è creata una bellissima affinità che poi sul palco serve per dare la giusta energia allo spettacolo», ha concluso Loche, che ha interpretato Donna Vincenza. Gianni Cossu, storico interprete della scena nuorese, era entusiasta. Nell’opera indossa i panni del maestro Ricciotti: «Si può produrre teatro anche a Nuoro. Coinvolgendo la comunità e dando una grande coralità allo spettacolo. Senza per forza cadere negli stereotipi o nel dilettantismo. Tutto questo grazie allo straordinario lavoro di Marco Spiga, alla sua grandissima conoscenza del teatro, alla sua generosità e alle sue invenzioni. È stato una specie di miracolo. Ma dietro ci sono mesi e mesi di duro lavoro. Il Ten potrebbe, e dovrebbe, diventare un luogo di sperimentazione continua. Basta un po' di coraggio e qualche investimento in più», ha detto l’attore di Sindia ma ormai nuorese adottivo.

Un bel momento anche per il regista Marco Spiga che dopo gli applausi ha raccolto di persona in platea strette di mano e complimenti. «Ringrazio, e sono onorato dell’accoglienza che i nuoresi hanno riservato alla mia persona e al lavoro di noi tutti che ha dimostrato ancora una volta il legame fortissimo della città con la letteratura di Satta».
 

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