La Nuova Sardegna

Nuoro

L’incontro

Tumori in età pediatrica in calo grazie alla ricerca e alla diagnosi


	Un momento del convegno organissato dal Lions Club Nuoro Host
Un momento del convegno organissato dal Lions Club Nuoro Host

Alla biblioteca “Satta” il convegno organizzato dal Lions Club Nuoro Host

12 dicembre 2023
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Nuoro Ogni anno in Italia i tumori colpiscono 1400 bambini da 0 a 14 anni e circa 800 adolescenti tra i 15 e i 18 anni. Il tumore più frequente in questa fascia di età è la leucemia acuta (circa il 33%) seguita dai tumori cerebrali (il 25%) e dai linfomi (il 15%). L’argomento è stato al centro del convegno organizzato dal Lions Club Nuoro Host (diretto da Nazario Porcu) nell’auditorium della “Satta”, e ha visto la partecipazione del direttore di Pediatria e Terapia intensiva neonatale dell’Asl di Nuoro, Antonio Cualbu; del responsabile del Specialità patologia e diagnostica molecolare oncologica dell’ospedale Mater Olbia, Antonello Domenico Cabras e del direttore della Struttura complessa Terapia antalgica, Cure palliative e Hospice, Salvatore Salis introdotti dal medico e vice presidente del Lions, Francesca Ruggiu. In sala tutte le massime autorità della città, a iniziare dal sindaco Andrea Soddu, e gli studenti del liceo Scientifico. «L’oncologia pediatrica – ha detto la coordinatrice prima di dare la parola agli ospiti – è un argomento multidisciplinare che non riguarda solo l’area sanitaria ma anche la sfera sociale e soprattutto familiare. Proprio per questo, un ruolo molto importante è svolto dalla “comunicazione” in tutte le fasi della gestione del paziente affetto da cancro». Il dottor Cualbu, non come oncologo pediatrico ma come pediatra ospedaliero, ha rimarcato l’importanza di andare incontro ai pazienti e alle famiglie, creando una rete all’interno dei reparti che possa garantire loro la normalità. «Nel mondo – ha detto il primario – si registrano 300mila casi di tumori all’anno, ma il dato è sottostimato. Ogni tre minuti un bambino muore di cancro. Dati veramente di forte impatto – ha sottolineato –. 1400 sono i bambini di età inferiore ai 14 anni che si ammalano di tumore e 900 di questi sono adolescenti tra i 15 e i 19 anni. I tumori pediatrici sono l’1 per cento dei tumori generali. Nelle nostra provincia i dati dovrebbero essere una percentuale di 4 tumori all’anno. I tumori più frequenti sono le leucemie, i tumori del sistema nervoso centrale, i linfomi, il neuroblastoma. Una buona notizia – ha aggiunto Cualbu – l’aumento dell’incidenza dei tumori in età pediatrica si è arrestata. Se negli anni 70 il trend era in aumento, grazie alle possibilità diagnostiche nell’ultimo quinquenni si è fermata. Oggi, rispetto ad allora, una diagnosi di tumore maligno non può essere definita una diagnosi di morte. Negli ultimi 40 anni si è registrato un aumento della sopravvivenza. Oggi l’85 % dei tumori guarisce: tutto questo grazie all’attenzione della ricerca e a una giusta valutazione». Prestazioni di eccellenza multisciplinare, terapie mirate, controllo e trattamento del dolore, supporto attivo alla famiglia nell’affrontare questo tipo di patologie, sono i punti su cui Sanità, istituzioni e società devono concentrarsi per garantire un aiuto concreto a chi si trova a vivere questa terribile esperienza. «Il cancro prima era un male innominabile – aggiunto dottor Cabras – oggi possiamo dire che il cancro non esiste. O meglio, sono più di 200 malattie diverse che in comune hanno un proliferare di cellule che sono impazzite, ma che sono appartenenti del nostro organismo. Il cancro è una parte di noi che si è modificata ed è diventata maligna. Esistono i tumori, e ognuno con una storia diversa. L’incidenza – ha aggiunto – aumenta con l’avanzare dell’età: la curva inizia a salire dai 25-30 anni, mentre per i tumori pediatrici resta molto bassa». Di terapia antalgica ha parlato il dottor Salis. «È un diritto non avere dolore – ha detto –. Dal 2010 abbiamo una legge che garantisce al paziente il diritto alle cure palliative. Il medico deve assistere il malato anche se inguaribile al solo fine di diminuirne la sua sofferenza». (k.s.)

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