La Nuova Sardegna

Nuoro

Occupazione

Allarme della Cgil: nel Nuorese a rischio il posto di 12 lavoratori

di Simonetta Selloni

	La galleria sulla 131 tra Posada e Siniscola
La galleria sulla 131 tra Posada e Siniscola

Sono i dipendenti di Elisicilia, appaltatrice per l’antincendio nei cantieri sulla 131

25 gennaio 2024
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Nuoro È allarme occupazione per il cantiere Anas della galleria San Francesco, tra Siniscola e Posada, lungo la Statale 131 Dcn. I 12 operai della ditta Elisicilia di Modica, che ha in affdamento il servizio antincendio, potrebbero essere trasferiti nella penisola perché l’Anas ha ritenuto cessata la necessità del presidio antincendio. Il completamento dei lavori infatti farebbe venire meno la necessità del servizio antincendi esterno, perchè la galleria ne è dotata, come confermano dall’ Anas di Cagliari. Ma questo comporta, per la maggior parte dei dipendenti, una serie di conseguenze sulle quali si sofferma Domenica Muravera, segretaria generale della Filcams Cgil. «C’è molta preoccupazione perchè questi dodici lavoratori, tutti del nuorese e con famiglie monoreddito, non sarebbero in grado di sostenrere un trasferimento nella penisola. In altri termini, essendo assunti a tempo indeterminato pur mantenendo in teoria il lavoro, nella pratica il rischio fortissimo e concreto di perderlo». È la stessa paventata nel luglio dello scorso anno quando si sono conclusi i lavori nella galleria di Berruiles, tra Budoni e San Teodoro. Anche allora era intervenuta la Cigl, sindacato che rappresenta tutti i 12 operai, perchè il rischio era analogo. I dipendenti della Elisicilia non hanno una grande anzianità professionale, e il trasferimento nella penisola sembra una scelta piuttosto difficile per operai i cui stipendi non sono certo molto alti. «Ma infatti questa situazione è quasi equivalente a un licenziamento», rimarca Domenica Muravera che chiede chiarezza all’Anas e alla Elisicilia. Lo scenario che si prospetta non è dei migliori. Gli operai, venendo trasferiti fuori dalla Sardegna, potrebbero presentare le dimissioni per giusta causa, essendo la nuova destinazione a oltre 50 chilometri dalla residenza e raggiungibile con i mezzi pubblici in un tempo superiore agli 80 minuti. Questo consentirebbe loro di essere ammessi agli ammortizzatori sociali, ossia alla Naspi, la nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (che sostituisce la vecchia indennità di disoccupazione). «Ma si tratta di una misura che equivale all’80 per cento dello stipendio degli ultimi tre mesi, che con il meccanismo del “decalage”, subisce una riduzione graduale. Senza considerare che avrebbero sì la Naspi, ma perderebbero il lavoro». Lo scenario non è ancora definito ma i contorni preoccupano molto il sindacato. «Siamo colpiti dalla spregiudicatezza con la quale si rischia di mettere in mezzo alla strada 12 famiglie. Non ci sono né le condizioni per i trasferimenti né per il ricollocamente nel mercato del lavoro interno». In queste ore potrebbero esserci i passi formali da parte dell’Elisicilia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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