La Nuova Sardegna

Nuoro

Transizione energetica

Coro di “no” ai parchi eolici in Barbagia

di Luciano Piras
Coro di “no” ai parchi eolici in Barbagia

Anche il Club alpino a sostegno dei sindaci di Nuoro, Oliena, Orgosolo, Orani e Orune. «Dobbiamo essere uniti per bloccare questi progetti calati dall’alto»

10 marzo 2024
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Nuoro «Assolutamente da rigettare». È una presa di posizione categorica, quella del Club alpino barbaricino. «No alle pale eoliche» sottolinea il direttivo del Cai di Nuoro, che si aggiunge così al coro dei sindaci. «Dobbiamo essere uniti e fermi» avevano detto i primi cittadini in un incontro a metà febbraio a Orgosolo. L’allarme è comune. «No alle pale eoliche, che impediremo in tutte le maniere – aveva sottolineato il sindaco di Nuoro Andrea Soddu –. Il paesaggio non può essere compromesso da speculazioni che facciano della Sardegna una colonia energetica. Noi siamo per le energie rinnovabili ma ottenute in altra maniera». Il sindaco di Oliena, Sebastiano Congiu: «Noi non siamo contro le energie rinnovabili che riteniamo siano una fonte importante dalle quali approvvigionarsi, anche perché pensiamo che la Sardegna debba fare la sua parte all’interno di quella percentuale che tutti gli Stati europei devono produrre per arrivare all'abbassamento del livello energetico. Riteniamo che sia indispensabile intervenire dove è possibile, perché ci sono siti assolutamente improponibili».

Anche per il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu, non ci sono dubbi: «No alle imposizioni che arrivano dai signori del vento che vogliono depredare la nostra isola e i nostri territori».

Al coro si unisce ora Tonino Ladu, presidente dei circa 500 soci nuoresi del Club alpino italiano: «Esprimiamo la nostra piena condivisione alla posizione assunta dai sindaci e dagli organismi coinvolti, con il fermo presupposto che gli stessi devono essere resi pienamente edotti nel merito, anche al fine di informare e sentire il decisivo parere delle comunità locali (necessariamente vincolante per la realizzazione, o meno, delle opere)». Già sindaco di Olzai e già assessore provinciale, Ladu scende in campo con tutto il direttivo del Cai (Tore Cambedda, Annalisa Mereu, Lidia Sanna, Carlo Melis, Salvatore Succu e Mario Zichi) a sostegno dei Comuni di Nuoro, Oliena, Orgosolo, Orani e Orune. In sostanza: si allarga il fronte del no ai parchi eolici «che si vorrebbero realizzare nel Nuorese».

Tre, in particolare, sono i progetti che nel pieno della transizione energetica stanno tirando su la temperatura politica delle tre comunità interessate. Il primo è stato presentato da una società pugliese che vorrebbe realizzare un parco eolico nella vallata compresa tra il Supramonte di Orgosolo e il monte Corrasi, territorio incontaminato e di particolare pregio che unisce Nuoro capoluogo di Provincia a Oliena e a Orgosolo.

Il secondo progetto, invece, porta la firma di una società romana che prevede l’installazione di 10 aerogeneratori alti fino a 240 metri, per complessivi 66 mw di potenza e relative aree connesse, con collegamento alla rete nazionale di Pratosardo. In questo caso i Comuni interessati sono Nuoro, Orani e Orgosolo.

Il terzo progetto, infine, è di un’altra società romana (denominato “Ce Nuoro-Nord”, della potenza di 46,2 mw) nei territori ai confini tra i Comuni di Nuoro e di Orune.

«Tutti questi progetti sono stati formalizzati senza nessuna interlocuzione preventiva con i rappresentanti delle istituzioni locali» si lamenta Tonino Ladu, che ha già inviato una lettera a tutti i sindaci del Nuorese, alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, al presidente del Cai regionale Pierfrancesco Boy e al presidente del Cai nazionale Antonio Montani.

«Sono, dunque, tutte iniziative di tipo impositivo, sulle quali auspichiamo siano fatte le necessarie riflessioni» ribadisce Ladu. «Intanto perché l’istallazione di queste “torri” determinerà (oltre al consumo del suolo per l’imponente basamento di costruzione) l’irreversibile compromissione degli ambienti naturali circostanti – sottolinea ancora il presidente del Cai di Nuoro –; ambienti ricchi di particolari valenze naturali, culturali e paesaggistiche». «Siamo convinti, poi, che non si debba affrontare la transizione ecologica privilegiando la realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili a discapito di un ambiente naturale di grande pregio, che costituisce un indiscutibile e irrinunciabile punto di forza per lo sviluppo economico e la valorizzazione turistica delle aree interne più disagiate – insiste Tonino Ladu –. Per ultimo, l’approvazione di questi impianti dovrà necessariamente far ripensare molti progetti finalizzati al turismo sostenibile che transitano sui territori interessati, fra questi il sentiero “Italia Cai” simbolo di unione territoriale nazionale tramite l’escursionismo». Eccezioni che il direttivo nuorese del Club alpino solleva a chiare lettere, senza indugi né tentennamenti. «Auspichiamo – sollecita il presidente Ladu – che la Regione Sardegna ponga in essere tutti gli strumenti costituzionali che, alla luce dello Statuto di autonomia, gli consentono di appropriarsi dei poteri decisionali in materia di protezione ambientale e di energie rinnovabili (pale eoliche e fotovoltaico) su tutto il territorio regionale». Infine, un messaggio diretto ai sindaci di Nuoro (Andrea Soddu), Oliena (Sebastiano Congiu), Orgosolo (Pasquale Mereu), Orani (Marco Ziranu) e Orune (Giovanna Porcu): «Il Cai di Nuoro è al vostro fianco e vi ringrazia per il lavoro che state facendo a tutela del territorio e del suo ambiente».

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