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Il caso

Nuoro, l’Esercito attorno al carcere: spuntano le prime perplessità


	Il carcere di Badu 'e Carros (foto Locci)
Il carcere di Badu 'e Carros (foto Locci)

Le esprimono il sindaco Soddu e l’associazione Socialismo, diritti e riforme

15 marzo 2024
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Nuoro Prima giornata ieri per l’impiego dell’Esercito nella sorveglianza dell’area esterna al carcere di Badu ’e Carros, sulla base dell’accordo auspicato dal provveditore penitenziario regionale Mario Antonio Galati e dal prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi.Un accordo che prevede l’utilizzo dei militari inviati nel contesto dell’operazione “Strade sicure” fino al 31 dicembre prossimo. L’impiego dell’Esercito all’esterno del carcere prende le mosse dalla clamorosa evasione del boss della mafia garganica Marco Raduano, che un anno fa si era calato dal muro di cinta del carcere. Questa soluzione però fa già discutere. Il sindaco di Nuoro Andrea Soddu ha espresso perplessità. «La sicurezza dei cittadini viene certamente al primo posto – ha dichiarato il sindaco Soddu –, tuttavia durante l’incontro in Prefettura ho espresso la ferma convinzione che sarebbe opportuno risolvere il problema della carenza di personale all'interno del penitenziario. È essenziale riconoscere e valorizzare la professionalità e la specificità della polizia penitenziaria, potenziandone l'organico interno. Affidare compiti di sicurezza esterna ai militari – ha concluso Soddu – dovrebbe essere considerata un'opzione estrema e non la prima scelta». A Soddu fa eco Maria Grazia Caligaris, dell’associazione Socialismo, diritti e riforme: «Apprezziamo l’iniziativa e l’impegno del prefetto di Nuoro e del provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per la “cinturazione del perimetro” di Badu ‘e Carros, ma in chi conosce la storia e la fama di inviolabilità e invulnerabilità della Casa Circondariale di Nuoro suscita perplessità il ricorso all'Esercito per garantirle la sicurezza». Per Caligaris «Badu e‘ Carros è sempre stato molto legato alla cittadinanza e la direzione dell’istituto, i funzionari giuridico-pedagogici e il Corpo della Polizia penitenziaria si sono sempre distinti per umanità e professionalità. Si ricordano numerose attività culturali e artistiche. I tanti anni di trascuratezza dei vertici del Dipartimento hanno però creato uno stato di diffusa rassegnazione. Oggi la presenza dell'Esercito sembra sottolineare ancora di più l'assenza dello Stato». «Si attendeva dal ministero della Giustizia e del Dap un importante progetto di ristrutturazione di Badu ‘e Carros, oltre all’incremento delle figure professionali carenti». Il sottosegretario alla Giustizia Paolo Sisto aveva annunciato «il posizionamento di 36 telecamere lungo il perimetro del carcere e la realizzazione di un nuovo muro di cinta, con lavori da mandare in gara entro il 1° settembre 2023». Nel frattempo, è arrivato l’Esercito. «Bene quindi l’impegno del prefetto di Nuoro e del provveditore regionale – conclude Caligaris – ma la Sardegna e Nuoro aspettano altri segnali più convincenti da Stato e Governo».

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