La Nuova Sardegna

Nuoro

Negozio storico

Nuoro, i 60 anni della boutique Sanna

di Simonetta Selloni

	Gisella Carta, titolare e nipote della fondatrice Francesca Sanna
Gisella Carta, titolare e nipote della fondatrice Francesca Sanna

La titolare Gisella Carta, nipote della fondatrice: “Siamo sempre rimaste fedeli a noi stesse”

26 marzo 2024
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Nuoro «Guai a farsi trovare sedute, o a leggere il giornale, o in una posizione di relax. La cliente che entra deve trovarci operative, sorridenti. Soprattutto, a sua totale disposizione». Sessanta anni di attività per la Sanna boutique, in Corso Garibaldi 4, non si raggiungono se non attraverso una dura disciplina “vestita”, è il caso di dirlo, oltre che di eleganza e raffinatezza, del sorriso, biglietto da visita della professionailità. «Sul punto zia era piuttosto attenta». Zia era Francesca Sanna, per tutti a Nuoro Chicchina, titolare della boutique; “Negozio storico” che questo mese ha festeggiato le nozze di diamante: con la clientela, con la città. Francesca Sanna è mancata il 27 gennaio di due anni fa, a 88 anni, ma da tempo aveva però “abdicato” in favore di Gisella Carta, la nipote, nel negozio dal 1973, e dal 2016 titolare dell’attività che infatti si chiama “Sanna Francesca di Gisella Carta”: «Ma zia, fin quasi alla fine, è stata presente». Di Austis Chicchina Sanna, di Austis Gisella: arrivo a Nuoro, per la prima, attorno agli anni sessanta e nel 1964 in piazza San Giovanni apertura del negozio. All’inizio si chiamava Sanna-Congiu: e i nuoresi hanno continuato a chiamarlo così. «Congiu era il marito, ma il negozio lo aveva aperto con il fratello Giovanni Scintilla ». Il sodalizio si chiude dopo un anno, Francesca Sanna ne prende le redini. La boutique diventa un punto di riferimento per l’eleganza. «L’idea prendeva ispirazione dalle boutique di Torino, un prêt-a-porter con un target medio alto – continua Gisella Carta – . Allora le signore eleganti di Nuoro si facevano fare i vestiti dalle sarte, alcune delle quali venivano dalla penisola». E se all’inizio l’abbigliamento comprendeva anche le linee uomo e bambino, dopo pochi anni la virata decisa. «Già nel 1973 la linea bambino non c’era più, resisteva qualche capo per l’uomo». Con questa scelta, abbigliamento per la donna, la Sanna boutique introduce la linea sposa e cerimonia. «Ma vorrei dire che a noi si rivolge ogni donna che per un’occasione speciale ha il piacere di investire un po’ di più. Abbiamo l’onore di avere una clientela diversissima. In qualche caso, quattro generazioni». E di donne, in 60 anni, ne sono passate tante nel negozio che, anni ’80, lascia piazza San Giovanni e si sposta nel palazzetto del Corso. «Gli arredamenti li disegnò Bimbia Fresu. Questo è sempre stato un salotto. Ciò che siamo ancora oggi lo dobbiamo alle nostre clienti, a Nuoro e all’hinterland», sottolinea Gisella Carta. In sessant’anni, la boutique è rimasta fedele a sè stessa. «Non siamo mai mancate alle collezioni più importanti: Torino, poi Roma, Bologna, Firenze, Milano». Non c’era internet, e comunque «I capi vanno toccati, la sensazione tattile è preziosa». E poi, la scelta. «Abbiamo puntato sulle lavorazioni italiane. Quando è iniziata la delocalizzazione delle aziende, siamo rimaste legate alle produzioni italiane. Le clienti hanno apprezzato, perchè ha significato certezza di punti di riferimento». Il target è cambiato «Abbiamo sempre cercato di venire incontro alle clienti nelle quali abbiamo riposto fiducia», evidentemente anche quando si è trattato di facilitare i pagamenti: tutto nella massima riservatezza, ci mancherebbe. «Non abbiamo avuto mai brutte sorprese, forse una volta un furto, una volta un biglietto falso da 50 euro», sottolinea Gisella Carta. Il negozio in Corso Garibaldi resiste, anche dopo gli anni del Covid. «Nè mia zia nè io abbiamo mai seguito le sirene dei centri commerciali. Restiamo qui». Per le clienti, anche quelle che non si sono mai incontrate. «Un giorno un signore è entrato perchè voleva fare un regalo alla moglie. Ci ha dato un’idea della taglia, gli abbiamo dato un tailleur. È tornato per anni. La signora non l’abbiamo mai incontrata. Ma si è sempre fidata». Sessant’anni di attività, davvero non è un caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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