La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso

Le Grazie perdonano il ladro di offerte, il parroco: “Ritiro la querela”

di Valeria Gianoglio
Le Grazie perdonano il ladro di offerte, il parroco: “Ritiro la querela”

Nuoro, in tribunale arriva il lieto fine per il furto che era stato commesso nella chiesa di via Lamarmora

11 aprile 2024
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Nuoro «Giuseppe Demarcus, lei conferma che vuole ritirare la querela?». «Sì, presidente». In piedi, davanti alla giudice Claudia Falchi Delitala, in mezzo all’aula che pullula di avvocati, padre Pinuccio, parroco della chiesa delle Grazie al suo esordio assoluto come parte lesa in tribunale, risponde sicuro quando ripete davanti alla magistrata ciò che aveva già deciso da tempo, come uomo e come sacerdote. Da quando, due anni fa, insieme a un suo fidato collaboratore, aveva scoperto che un ladruncolo si era infilato in chiesa quando ancora era aperta e poi era volutamente rimasto chiuso al suo interno con il preciso obiettivo di sgraffignare qualche soldo, tra offerte e qualche piccola donazione. E la cosa si era ripetuta in altri due episodi, tra il 2022 e l’anno scorso.

Ma qualcosa, evidentemente, alla fine era andata storta. Tant’è che al giovane Arsenio lupin era stata attribuita la responsabilità dei 340 euro sottratti dopo aver forzato la cassettina delle offerte, e a quel punto, ovviamente, erano intervenute le forze dell’ordine e il percorso della giustizia aveva cominciato a fare il suo corso. In seguito, come a volte succede, la storia aveva assunto un nuovo contorno, e, seppur in modo non ufficiale, alle orecchie delle persone coinvolte era arrivato anche il ritratto di una persona in evidente difficoltà. Un giovane che in quei momenti e in diversi giorni, poco prima della chiusura della chiesa, aveva deciso di varcare anche idealmente il confine della legalità per tentare un furto figlio della disperazione. E di un bisogno impellente di denaro perché le tasche erano vuote come una profonda caverna. E perché si stava attraversando anche un momento complicato dal punto di vista psicologico.

Così il giovane in questione aveva deciso di tentarsela, con la cassettina di offerte raccolte alla chiesa delle Grazie nel corso delle diverse celebrazioni. Era entrato in parrocchia e poi aveva lasciato che il portone lo chiudesse dentro per poter agire indisturbato in un secondo momento. E una volta rimasto solo era prima entrato in sacrestia ma lì non aveva trovato granché, e per questo aveva deciso di dirottare le sue attenzioni verso la cassettina delle offerte adagiate in un cantuccio. Custodiva circa 340 euro, tra bancononote e monete, e il ladruncolo le aveva sottratte tutte. Solo che poi restava aperto un problema: come uscire dalla chiesa? Ed è proprio a quel punto che le cose per lui si erano messe maluccio: il giovane era stato scoperto. Di qui l’intervento delle forze dell’ordine, l’apertura di una indagine, la solita trafila prevista in questi casi. Padre Pinuccio, dal canto suo, sin dall’inizio aveva manifestato la volontà di perdonare l’autore del furto, tanto più se si considerava lo stato di necessità e disagio che lo avevano spinto a infrangere la legge. Ma se in mezzo non ci si fosse messa la riforma della giustizia targata Mara Cartabia, la volontà, da parte del parroco, di ritirare la querela non sarebbe bastata per fermare il percorso giudiziario. Così è stato, invece, e ha consentito il lieto fine di ieri. «Ritiro la querela», ha confermato padre Pinuccio, accompagnato dall’avvocato Angelo Carta. E il giovane ladruncolo, seduto vicino alla sua avvocata, Giovanna Serra, ha tirato un bel respiro di sollievo. La fine del processo, per lui, e l’estinzione del reato, significano l’avvio di un percorso di rinascita. «Ho trovato lavoro», ha raccontato felice, in aula

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