La Nuova Sardegna

Nuoro

Game over

Nuoro, il consiglio comunale stacca la spina. Cala il sipario su nove anni di Soddu

di Francesco Pirisi
Nuoro, il consiglio comunale stacca la spina. Cala il sipario su nove anni di Soddu

Manca il numero legale: fallisce l’ultimo tentativo per evitare il commissariamento

28 maggio 2024
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Nuoro L’ultimo consiglio comunale dell’amministrazione del sindaco Andrea Soddu si chiude dopo appena 10 minuti. Il tempo per il segretario Zanzarella di fare l’appello e constatare l’assenza del numero legale. Niente da fare sul bilancio di previsione, per la cui approvazione la Regione aveva dato un’ulteriore possibilità. Lo regolarizzerà il commissario ad acta, e da lì inizierà la procedura per lo scioglimento del consiglio, eletto nell’ottobre 2020. In aula manca l’intera componente rimasta al fianco di Soddu, che dimostra di aver esaurito anche i sogni, dopo le speranze. Nonostante un ultimo tentativo di riallacciare i fili, andato a vuoto, avvenuto ieri mattina, durante un incontro in municipio tra il sindaco e il presidente del consiglio, Sebastian Cocco, leader dell’opposizione di sinistra. Quella del Campo largo, che è invece presente alla seduta, con 11 esponenti.

Fronte che si rifà alla coalizione alla guida della Regione, nata in consiglio proprio nei giorni della disfida contro Soddu, tra gli oppositori originari (Pd, Progetto per Nuoro) e i nati durante la consiliatura (Italia in Comune, Un’altra Nuoro-Un’altra Sardegna), dopo le liti interne alla maggioranza elettorale. Il centrodestra è assente, in toto. Tre di loro (Saiu, Zola e Arcadu) si sono voluti tirare fuori, anche fisicamente, dall’ultima contesa in consiglio. Perché al bilancio avevano detto “no” due settimane fa.

Ma nello stesso tempo in cui sfidavano Soddu si sono preoccupati di non essere funzionali alla lotta interna al centrosinistra nuorese, come aiuto al Campo largo, o inveire più del necessario su sindaco e giunta, appena usciti di scena. Prima che per ossequio alle buone maniere, perché convinti di dover allungare lo sguardo a quel 2025, quando il capoluogo barbaricino tornerà al voto. Per il momento gli organi di sindaco, giunta e consiglio saranno riuniti nelle mani di un commissario straordinario, di nomina della Regione, che ha competenza di controllo sugli enti locali, per via dello statuto autonomistico. Mentre il governo centrale si occuperà di sciogliere l’assemblea, dopo poco più di tre anni e mezzo di mandato.

Sarà stabilito in un decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, che agirà in seguito alla comunicazione del prefetto. La seduta di ieri è stata solo una presa d’atto della situazione cristallizzatasi il 16 maggio. Durante quella riunione è stato respinto il bilancio. Ma oltre che il voto contrario la seduta ha consegnato l’immagine plastica della divisione in due mondi politici, non senza qualche distanza umana. Quella emersa nelle parole di Marianna Palumbo (ex “Andrea Soddu sindaco”), Narciso Guria (“Un’altra Nuoro-Un’altra Sardegna”), Emilio Zola (“Ripensiamo Nuoro”), gli ex amici che hanno accusato Soddu di non averli coinvolti, o meglio di avere emarginato il loro gruppi dal governo della città. Mentre altri motivi, ma dello stesso tenore (poca attenzione per il consiglio, carenza nella progettualità strategica, e altro), sono stati alla base del diniego sul bilancio da parte dei civici Francesco Guccini e Fabrizio Melis, dei Pd, Natascia Demurtas e Carlo Prevosto, di Gianni Dettori, compagno di partito del presidente Cocco.

Due giorni fa, in una seduta riunita per riconoscere alcuni debiti fuori bilancio, è stato il gruppo politico di governo a dare la sua versione. Valga per tutte la considerazione di Maria Boi (ex Italia in Comune), per la quale la resa dei conti delle opposizioni sarebbe debole di motivazioni. Ma figlia «della voglia di potere di una compagine che vuole prendere un comune oggi appetibile, anche perché risanato finanziariamente». Lo scontro al calor bianco non ha impedito che si cercasse un accordo. Soprattutto su iniziativa degli assessori, dimissionari con il sindaco, ma non rassegnati a chiudere con l’amministrazione della città. Appena di ieri l’incontro tra Soddu e Cocco, della serie “od oggi, o mai più”. Con fumata nera. Come conferma la nota firmata dal gruppo del sindaco: «Non abbiamo partecipato alla seduta del consiglio perché il tentativo di ricomporre il quadro politico non è riuscito».

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