La Nuova Sardegna

Nuoro

Spazi culturali

Nuova vita al Tettamanzi, programmato il restauro del caffè letterario

di Alessandro Mele

	Il Caffè Tettamanzi (foto di Massimo Locci)
Il Caffè Tettamanzi (foto di Massimo Locci)

Lo storico locale del corso Garibaldi attende la visita della Soprintendeza

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Nuoro Dopo quarant’anni di gestioni affidate all’esterno, il Caffè Tettamanzi torna nelle mani dei proprietari, la famiglia Murgia; e si appresta ad affrontare il suo primo restauro conservativo. Certo, alla fine sarà solo la Soprintendenza a dare il via libera decisivo ed è proprio per questo che i suoi funzionari sono attesi a Nuoro nei prossimi giorni, con la missione di effettuare un sopralluogo tra le stanze del caffè letterario di via Majore.

Una visita quasi obbligata, questa, se si considera che la storia del locale più antico del corso Garibaldi va avanti da 150 anni esatti. Da quando, nel 1875, l’ebanista di Palestro (Piemonte), Antonio Tettamanzi, venuto a Nuoro per realizzare il coro ligneo per il Capitolo dei canonici della cattedrale, decise di stabilirsi in città e di dare così vita al caffè che anni dopo farà da cornice ai racconti de “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta e a capolavori della scrittrice Grazia Deledda come “Primi passi” e “Cosima”.

«Sarà un restauro conservativo – confermano i proprietari dello storico locale –, che riguarderà soprattutto gli stucchi sul soffitto e gli specchi nella saletta del nucleo originario. Ma anche la parte più moderna del locale sarà da contestualizzare a un progetto che ha l’obbiettivo di restituire a Nuoro il suo caffè letterario così come appariva nelle descrizioni fatte dai grandi autori del passato». L’area bar cambierà totalmente volto: «L’idea – spiegano – è quella di liberare completamente il salottino da destinare, invece, unicamente ad attività culturali. Tutto ciò che è legato alla somministrazione di cibi e bevande, potrà invece sussistere, come in passato, nella parte “meno nobile” del locale. Non sappiamo ancora quanto tempo sarà necessario – concludono –, anche perché le valutazioni della Soprintendenza devono fare il loro corso prima di poter partire con tutti i lavori programmati».

Lavori che si preannunciano non solo conservativi ma anche risolutivi rispetto ad eventuali problemi di tenuta degli stucchi mantenuti in originale fino ad oggi. Intanto, la città non aspetta altro che di godersi la rinascita del suo Caffè Tettamanzi. Un’attività che non ha certo bisogno di presentazioni e che nel 2017 è stata riconosciuta come bene di interesse culturale anche dal ministero dei Beni e delle attività culturali e che, nel 2018, è entrata tra i 230 bar storici d’Italia insieme ai più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie, caffè letterari protagonisti della storia nazionale per gli eventi di cui sono stati promotori o sede e per i personaggi illustri che li hanno frequentati.

Infatti, così come Casanova sedeva al Caffè Florian, D’Annunzio scriveva al Gambrinus di Napoli, il Conte di Cavour, Camillo Benso, aveva il suo tavolo al Cambio di Torino e Marconi voleva sempre la suite 105 del Miramare di Santa Margherita, anche lo storico caffè nuorese è stato teatro di illustri scambi culturali: assidui clienti furono per esempio il poeta Sebastiano Satta e il pittore Antonio Ballero. Oltre ai personaggi della Nuoro della Belle Époque come il maestro Francesco Ganga Predischedda, che al Tettamanzi ha scritto e declamato i suoi componimenti satirici più famosi.

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