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Nuoro, chiude “Lucky sport”: finisce una storia lunga 50 anni

di Kety Sanna
Nuoro, chiude “Lucky sport”: finisce una storia lunga 50 anni

Il corso Garibaldi perde un pezzo importante, Sabrina Corda «Negli ultimi anni la crisi economica ci ha penalizzato tanto. Bei tempi gli anni ’90»

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Nuoro Un’altra attività storica di Nuoro sta per abbassare le saracinesche per sempre. A fine mese Lucky Sport, il negozio di scarpe e abbigliamento sportivo che per 49 anni è stato punto di riferimento di tanti giovani e delle loro famiglie, chiude i battenti per sempre. E così un pezzetto di via si spegne. Il corso Garibaldi continua a svuotarsi e a perdere pezzi importanti della storia economica della città. La titolare Maria Giovanna Carroni va in pensione e le commesse che con lei negli ultimi trent’anni hanno portato avanti l’attività, non se la sentono più di continuare.

Stanchezza a parte, la verità è che il mondo è cambiato. Il centro si è trasformato, ha abdicato al suo ruolo di cuore pulsante già da tempo, e non solo per colpa del suo tessuto sociale ed economico.

La politica, senza dubbio, in questo ultimo periodo ha fatto la sua parte. Aprire un negozio o, comunque, pensare di continuare a lavorarci, facendo i conti con una grave crisi economico-commerciale, richiede una grande dose di coraggio. Da mesi le vetrine dello storico negozio sportivo sono tappezzate di manifesti “Liquidazione: sconti meno il 70 e l’80 per cento su tutto” che ne annunciano la chiusura.

Sabrina Corda ha iniziato a lavorare nell’attività della zia 35 anni fa. È determinata a non voler andare avanti. «Sono stanca – dice – e negli ultimi tempi la crisi economica ci ha penalizzato tanto. Ora non ne vale più la pena. Quando ho iniziato, negli anni 90, si lavorava bene. I tempi però sono cambiati intorno al 2008: da allora è iniziata la discesa. Internet, Ztl, parcheggi carenti, costi triplicati, hanno contribuito a rendere tutto più difficile È vero – aggiunge – la città si è spopolata ma non credo sia questo il vero motivo della crisi delle attività commerciali. La gente dai paesi continua a venire ma qui in centro, però, c’è meno movimento. Mancano i parcheggi e le persone che arrivano, spesso fanno giri a vuoto alla ricerca di un luogo di sosta, e alla fine vanno altrove. Quando al Corso si poteva parcheggiare nelle ore consentite, si vendeva senza dubbio di più. Negli ultimi anni abbiamo assistito al crollo dell’80 per cento delle vendite».

Così i negozi chiudono, oppure si spostano verso la nuova zona commerciale della città, in via Don Bosco. Lì i parcheggi ci sono e sono tutti liberi.

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